Decreto Aiuti ter: le misure per le imprese

21 SETT 2022 Approvato il decreto Aiuti ter che rafforza le misure a sostegno di famiglie e imprese per contrastare l’aumento dei costi energetici e ridurre il loro impatto sulle spese dei cittadini e sulle attività produttive del Paese.

Le principali misure adottate vanno dalla garanzia statale sui prestiti alle imprese in crisi di liquidità per il caro bollette all’estensione del credito d’imposta. Introdotte aliquote del 40% per gli energivori e del 30% per le imprese più piccole che impiegano energia elettrica con una potenza superiore a 4,5 kw. Le risorse stanziate per questi interventi verranno concentrate nei mesi di ottobre e novembre per un ristoro immediato e più consistente sul caro energia.
Raddoppiati i benefici anche per gli impianti di risalita e in generale per tutte le attività produttive e commerciali non classificate come energivore mentre è stato previsto un contributo sociale, una tantum, di 150 euro per 22 milioni di cittadini che percepiscono redditi inferiori a ventimila euro lordi annui.
Sulle delocalizzazioni è, invece, stata approvata la misura che prevede la revoca per le aziende di ogni beneficio statale ricevuto in caso di delocalizzazione che comporti il 40% di licenziamenti dei dipendenti.
Nel decreto Aiuti ter è stata accolta anche la proposta di prorogare al prossimo 31 ottobre il termine per attivare la procedura di restituzione dei crediti d’imposta ricerca e sviluppo indebitamente percepiti.

21 SETT 2022 Approvato il decreto Aiuti ter che rafforza le misure a sostegno di famiglie e imprese per contrastare l’aumento dei costi energetici e ridurre il loro impatto sulle spese dei cittadini e sulle attività produttive del Paese.

Le principali misure adottate vanno dalla garanzia statale sui prestiti alle imprese in crisi di liquidità per il caro bollette all’estensione del credito d'imposta. Introdotte aliquote del 40% per gli energivori e del 30% per le imprese più piccole che impiegano energia elettrica con una potenza superiore a 4,5 kw. Le risorse stanziate per questi interventi verranno concentrate nei mesi di ottobre e novembre per un ristoro immediato e più consistente sul caro energia.
Raddoppiati i benefici anche per gli impianti di risalita e in generale per tutte le attività produttive e commerciali non classificate come energivore mentre è stato previsto un contributo sociale, una tantum, di 150 euro per 22 milioni di cittadini che percepiscono redditi inferiori a ventimila euro lordi annui.
Sulle delocalizzazioni è, invece, stata approvata la misura che prevede la revoca per le aziende di ogni beneficio statale ricevuto in caso di delocalizzazione che comporti il 40% di licenziamenti dei dipendenti.
Nel decreto Aiuti ter è stata accolta anche la proposta di prorogare al prossimo 31 ottobre il termine per attivare la procedura di restituzione dei crediti d’imposta ricerca e sviluppo indebitamente percepiti.

INAIL: Servizio online Denuncia di Nuovo Lavoro temporaneo

Dopo la temporanea chiusura del Servizio online > Denunce > DNL Temp, la Direzione centrale organizzazione digitale ha provveduto alla reingegnerizzazione di tale servizio che, a partire dal 20 settembre 2022, è disponibile in www.inail.it > Servizi online (Nota Inail 8493/2022).

 

Il datore di lavoro, che esercita lavori di carattere temporaneo in più sedi, presenti tramite i servizi telematici dell’Istituto la denuncia di ogni singolo lavoro o di ogni sua eventuale modificazione.
La Denuncia di Nuovo Lavoro Temporaneo viene effettuata in www.inail.it tramite l’apposito Servizio online > Denunce > DNL Temp.
A seguito di alcune problematiche tecniche, che hanno determinato anche la temporanea chiusura del servizio, la Direzione centrale organizzazione digitale ha provveduto alla reingegnerizzazione del suddetto servizio che, a partire dal 20 settembre 2022, è disponibile in www.inail.it > Servizi online.

Dopo la temporanea chiusura del Servizio online > Denunce > DNL Temp, la Direzione centrale organizzazione digitale ha provveduto alla reingegnerizzazione di tale servizio che, a partire dal 20 settembre 2022, è disponibile in www.inail.it > Servizi online (Nota Inail 8493/2022).

 

Il datore di lavoro, che esercita lavori di carattere temporaneo in più sedi, presenti tramite i servizi telematici dell’Istituto la denuncia di ogni singolo lavoro o di ogni sua eventuale modificazione.
La Denuncia di Nuovo Lavoro Temporaneo viene effettuata in www.inail.it tramite l’apposito Servizio online > Denunce > DNL Temp.
A seguito di alcune problematiche tecniche, che hanno determinato anche la temporanea chiusura del servizio, la Direzione centrale organizzazione digitale ha provveduto alla reingegnerizzazione del suddetto servizio che, a partire dal 20 settembre 2022, è disponibile in www.inail.it > Servizi online.

Rinnovato il CIPL Edilizia Artigianato Bergamo

Rinnovato il 12 settembre 2022, tra la CONFARTIGIANATO Imprese Bergamo, la CNA di Bergamo, la CLAAI di Bergamo e la FeNEAL-UIL Bergamo, la FILCA-CISL Bergamo, la FILLEA-CGIL Bergamo, il CIPL per i dipendenti delle imprese artigiane edili per tutto il territorio della provincia di Bergamo, con scadenza il 31/12/2023.

Contributo gestione istituzionale Edilcassa Artigiana di Bergamo

Il contributo da versare ad Edilcassa Artigiana di Bergamo, in base a quanto disposto dal Protocollo Enti Bilaterali del 20 maggio 2019, per la copertura degli oneri riguardanti la gestione istituzionale di Edilcassa stessa, viene stabilito, a decorrere dal 01 ottobre 2022, nella misura complessiva del 2,25%, di cui l’1,875 % a carico dei datori di lavoro e lo 0,375% a carico degli operai.

Contributo fondo Mutualizzazione di oneri vari

Il contributo da versare ad Edilcassa Artigiana di Bergamo, a carico dei datori di lavoro, per la copertura degli oneri derivanti dalla disciplina di mutualizzazione previsto dall’art 21 del CCNL edili artigiani e delle pmi edili ed affini, attualmente fissato nella misura dell’1,54%, viene stabilito, a decorrere dall’1 ottobre 2022, nella misura dello 0,54%.

Contributo Fondo mutualizzazione oneri Prevedi operai

Il contributo da versare ad Edilcassa Artigiana di Bergamo, a carico dei datori di lavoro, istituito con accordo sindacale provinciale del 4 giugno 2003, per la copertura degli oneri derivanti dalla disciplina della mutualizzazione della percentuale a carico delle imprese a seguito dalla adesione dell’operaio al Prevedi, viene stabilito a decorrere dal 1 ottobre 2022 nella misura dello 0,20%.

Fondo mutualizzazione oneri Prevedi impiegati

Fermo restando il principio di volontarietà di adesione da parte del lavoratore a Fondo Prevedi, a decorre dal 1 ottobre 2022, è costituito presso Edilcassa Artigiana di Bergamo apposito fondo per la mutualizzazione degli oneri a carico del datore di lavoro relativi all’importo della percentuale a carico delle imprese (ad oggi pari all’1,00%) determinata sulla retribuzione utile ai fini del calcolo del TFR a seguito della adesione volontaria a “Prevedi” da parte dell’impiegato iscritto ad Edilcassa.

Il contributo a carico dei datori di lavoro da versare ad Edilcassa Artigiana di Bergamo per la copertura degli oneri derivanti dalla applicazione della disciplina prevista dal Regolamento delle Assistenze a favore degli impiegati iscritti ad Edilcassa Artigiana di Bergamo viene stabilito, a decorrere dal 1 ottobre 2022, nella misura dello 0,10%, di cui 0,08% a carico dei datori di lavoro e dello 0,02% a carico degli impiegati.
Sempre per gli impiegati, il contributo da versare ad Edilcassa Artigiana di Bergamo per la copertura degli oneri inerenti la gestione istituzionale di Edilcassa stessa viene stabilito, a decorrere dall’1 ottobre 2022, nella misura complessiva dello 0,60%, di cui 0,50 % a carico dei datori di lavoro e dello 0,10% a carico degli impiegati.

Assistenze Edilcassa

Si conferma che a decorrere dal 01 ottobre 2022 il contributo da versare da parte delle imprese ad Edilcassa Artigiana di Bergamo per la copertura degli oneri derivanti dalle ulteriori prestazioni a favore degli operai previsti dagli accordi nazionali è stato stabilito nella misura dello 0,45%, e che è parte dell’aliquota del 2,25% complessiva del contributo di gestione istituzionale di Edilcassa.
Pertanto il contributo versato ad Edilcassa Artigiana di Bergamo per la copertura degli oneri derivanti dalla disciplina prevista per il Regolamento delle Assistenze stabilito a favore degli operai, fissato a decorrere dal 1 ottobre 2020, nella misura complessiva dello 0, 45%, di cui 0,36% a carico dei datori di lavoro e dello 0,09% a carico dei lavoratori, viene abrogato a decorrere dal 1 ottobre 2022.
Di conseguenza gli obblighi contributivi a favore di Edilcassa correlati al Fondo Assistenze cessano di operare a decorrere dal 1 ottobre 2022.

Aliquote contributive operai Edilcassa

Si stabilisce che dal 1 ottobre 2022 le percentuali di versamento alla Edilcassa, calcolate sugli elementi della retribuzione, così come previsto dai CCNL e dal CIPL, sono definite nelle seguenti misure:

– ANZIANITA’ PROFESSIONALE EDILE: 4,43% a carico impresa
per il trattamento A.P.E. ordinaria

-ADDESTRAMENTO PROFESSIONALE: 0,20% a carico impresa

-COMITATO PARITETICO TERRITORIALE ARTIGIANO: 1,41% a carico impresa
di cui 0,76% per le attività statutarie del C.P.T.A.;
          0,05% per fornitura vestiario a titolari;
          0,20% per attività finanziamento RLS – RLST;
          0,40% per Sorveglianza Sanitaria.

-MUTUALIZZAZIONE ONERI VARI: 0,60% a carico impresa
di cui 0,54% per il trattamento in caso di malattia o infortunio e malattia professionale;
          0,06% per accordi interconfederali.

-CONTRIBUTO EDILCASSA: 2,25% totale
di cui 5/6 1,875% a carico impresa;
       e 1/6 0,375% a carico lavoratore.

-QUOTE ADESIONE CONTRATTUALE:1,9344% totale
di cui 0,9672% a carico impresa;
       e 0,9672% a carico lavoratore.

– FONDO MUTUALIZZAZIONE PREVEDI: 0,20% a carico impresa

– FONDO SANITARIO NAZIONALE SANEDIL: 0,60% a carico impresa

– FONDO NAZIONALE PREPENSIONAMENTI: 0,20% a carico impresa

– FONDO NAZIONALE INCENTIVO ALL’OCCUPAZIONE: 0,10% a carico impresa

A decorrere dal 1 ottobre 2022. la contribuzione complessiva all’Ente sarà quindi pari all’11,9244% a cui va aggiunta la quota contrattualmente prevista per il trattamento per Ferie, Gratifica Natalizia e Riposi annui pari al 14,20% a carico impresa.

EVR – Elemento variabile della retribuzione

A partire dal 1 gennaio 2023 e fino all’entrata in vigore del prossimo integrativo, la nuova disciplina dell’elemento variabile della retribuzione (EVR), quale premio variabile, da erogarsi di norma in quote mensili, tiene conto dell’andamento congiunturale del settore, correlato ai risultati conseguiti in termini di produttività, qualità e competitività nella Provincia di Bergamo in relazione a quanto previsto dalla normativa vigente in materia di detassazione e decontribuzione dei premi di produttività e di risultato, non ha incidenza sui singoli istituti retributivi previsti dal CCNL, ivi compreso il trattamento di fine rapporto, è concordata come segue.
Fino al 31 dicembre 2023, data di scadenza del presente contratto collettivo provinciale integrativo, la misura massima erogabile dell’EVR è fissata nel 4,00% dei minimi di paga nazionali in vigore alla data del 1° febbraio 2020.
Fermo restando che il presente accordo territoriale sarà sempre cedevole rispetto all’eventuale sopravvenuta diversa disciplina nazionale dell’istituto, le parti sottoscritte concordano che successivamente al 31 dicembre 2023 e fino all’entrata in vigore del prossimo contratto integrativo provinciale, l’EVR sarà da calcolarsi nella misura percentuale del 4,00% da applicarsi sui minimi tabellari nazionali che risulteranno vigenti al 31 dicembre dell’ultimo anno del biennio di riferimento.

Indennità di mensa e trasporto operai

A decorrere dal 1 settembre 2022 l’indennità sostitutiva di mensa viene fissata nella misura di € 9,50 giornaliere.
A decorrere dal 1 settembre 2022 l’indennità di trasporto viene fissata nella misura di € 2,55 giornaliere.

Indennità di mensa e trasporto impiegati

A decorrere dal 1 settembre 2022 l’indennità sostitutiva di mensa viene fissata nella misura di € 181,00 mensili.
A decorrere dal 1 settembre 2022 l’indennità di trasporto viene fissata nella misura di € 48,00 mensili.

Rinnovato il 12 settembre 2022, tra la CONFARTIGIANATO Imprese Bergamo, la CNA di Bergamo, la CLAAI di Bergamo e la FeNEAL-UIL Bergamo, la FILCA-CISL Bergamo, la FILLEA-CGIL Bergamo, il CIPL per i dipendenti delle imprese artigiane edili per tutto il territorio della provincia di Bergamo, con scadenza il 31/12/2023.

Contributo gestione istituzionale Edilcassa Artigiana di Bergamo

Il contributo da versare ad Edilcassa Artigiana di Bergamo, in base a quanto disposto dal Protocollo Enti Bilaterali del 20 maggio 2019, per la copertura degli oneri riguardanti la gestione istituzionale di Edilcassa stessa, viene stabilito, a decorrere dal 01 ottobre 2022, nella misura complessiva del 2,25%, di cui l’1,875 % a carico dei datori di lavoro e lo 0,375% a carico degli operai.

Contributo fondo Mutualizzazione di oneri vari

Il contributo da versare ad Edilcassa Artigiana di Bergamo, a carico dei datori di lavoro, per la copertura degli oneri derivanti dalla disciplina di mutualizzazione previsto dall'art 21 del CCNL edili artigiani e delle pmi edili ed affini, attualmente fissato nella misura dell'1,54%, viene stabilito, a decorrere dall’1 ottobre 2022, nella misura dello 0,54%.

Contributo Fondo mutualizzazione oneri Prevedi operai

Il contributo da versare ad Edilcassa Artigiana di Bergamo, a carico dei datori di lavoro, istituito con accordo sindacale provinciale del 4 giugno 2003, per la copertura degli oneri derivanti dalla disciplina della mutualizzazione della percentuale a carico delle imprese a seguito dalla adesione dell'operaio al Prevedi, viene stabilito a decorrere dal 1 ottobre 2022 nella misura dello 0,20%.

Fondo mutualizzazione oneri Prevedi impiegati

Fermo restando il principio di volontarietà di adesione da parte del lavoratore a Fondo Prevedi, a decorre dal 1 ottobre 2022, è costituito presso Edilcassa Artigiana di Bergamo apposito fondo per la mutualizzazione degli oneri a carico del datore di lavoro relativi all'importo della percentuale a carico delle imprese (ad oggi pari all'1,00%) determinata sulla retribuzione utile ai fini del calcolo del TFR a seguito della adesione volontaria a "Prevedi" da parte dell'impiegato iscritto ad Edilcassa.

Il contributo a carico dei datori di lavoro da versare ad Edilcassa Artigiana di Bergamo per la copertura degli oneri derivanti dalla applicazione della disciplina prevista dal Regolamento delle Assistenze a favore degli impiegati iscritti ad Edilcassa Artigiana di Bergamo viene stabilito, a decorrere dal 1 ottobre 2022, nella misura dello 0,10%, di cui 0,08% a carico dei datori di lavoro e dello 0,02% a carico degli impiegati.
Sempre per gli impiegati, il contributo da versare ad Edilcassa Artigiana di Bergamo per la copertura degli oneri inerenti la gestione istituzionale di Edilcassa stessa viene stabilito, a decorrere dall’1 ottobre 2022, nella misura complessiva dello 0,60%, di cui 0,50 % a carico dei datori di lavoro e dello 0,10% a carico degli impiegati.

Assistenze Edilcassa

Si conferma che a decorrere dal 01 ottobre 2022 il contributo da versare da parte delle imprese ad Edilcassa Artigiana di Bergamo per la copertura degli oneri derivanti dalle ulteriori prestazioni a favore degli operai previsti dagli accordi nazionali è stato stabilito nella misura dello 0,45%, e che è parte dell'aliquota del 2,25% complessiva del contributo di gestione istituzionale di Edilcassa.
Pertanto il contributo versato ad Edilcassa Artigiana di Bergamo per la copertura degli oneri derivanti dalla disciplina prevista per il Regolamento delle Assistenze stabilito a favore degli operai, fissato a decorrere dal 1 ottobre 2020, nella misura complessiva dello 0, 45%, di cui 0,36% a carico dei datori di lavoro e dello 0,09% a carico dei lavoratori, viene abrogato a decorrere dal 1 ottobre 2022.
Di conseguenza gli obblighi contributivi a favore di Edilcassa correlati al Fondo Assistenze cessano di operare a decorrere dal 1 ottobre 2022.

Aliquote contributive operai Edilcassa

Si stabilisce che dal 1 ottobre 2022 le percentuali di versamento alla Edilcassa, calcolate sugli elementi della retribuzione, così come previsto dai CCNL e dal CIPL, sono definite nelle seguenti misure:

- ANZIANITA' PROFESSIONALE EDILE: 4,43% a carico impresa
per il trattamento A.P.E. ordinaria

-ADDESTRAMENTO PROFESSIONALE: 0,20% a carico impresa

-COMITATO PARITETICO TERRITORIALE ARTIGIANO: 1,41% a carico impresa
di cui 0,76% per le attività statutarie del C.P.T.A.;
          0,05% per fornitura vestiario a titolari;
          0,20% per attività finanziamento RLS - RLST;
          0,40% per Sorveglianza Sanitaria.

-MUTUALIZZAZIONE ONERI VARI: 0,60% a carico impresa
di cui 0,54% per il trattamento in caso di malattia o infortunio e malattia professionale;
          0,06% per accordi interconfederali.

-CONTRIBUTO EDILCASSA: 2,25% totale
di cui 5/6 1,875% a carico impresa;
       e 1/6 0,375% a carico lavoratore.

-QUOTE ADESIONE CONTRATTUALE:1,9344% totale
di cui 0,9672% a carico impresa;
       e 0,9672% a carico lavoratore.

- FONDO MUTUALIZZAZIONE PREVEDI: 0,20% a carico impresa

- FONDO SANITARIO NAZIONALE SANEDIL: 0,60% a carico impresa

- FONDO NAZIONALE PREPENSIONAMENTI: 0,20% a carico impresa

- FONDO NAZIONALE INCENTIVO ALL'OCCUPAZIONE: 0,10% a carico impresa

A decorrere dal 1 ottobre 2022. la contribuzione complessiva all'Ente sarà quindi pari all'11,9244% a cui va aggiunta la quota contrattualmente prevista per il trattamento per Ferie, Gratifica Natalizia e Riposi annui pari al 14,20% a carico impresa.

EVR - Elemento variabile della retribuzione

A partire dal 1 gennaio 2023 e fino all'entrata in vigore del prossimo integrativo, la nuova disciplina dell'elemento variabile della retribuzione (EVR), quale premio variabile, da erogarsi di norma in quote mensili, tiene conto dell'andamento congiunturale del settore, correlato ai risultati conseguiti in termini di produttività, qualità e competitività nella Provincia di Bergamo in relazione a quanto previsto dalla normativa vigente in materia di detassazione e decontribuzione dei premi di produttività e di risultato, non ha incidenza sui singoli istituti retributivi previsti dal CCNL, ivi compreso il trattamento di fine rapporto, è concordata come segue.
Fino al 31 dicembre 2023, data di scadenza del presente contratto collettivo provinciale integrativo, la misura massima erogabile dell'EVR è fissata nel 4,00% dei minimi di paga nazionali in vigore alla data del 1° febbraio 2020.
Fermo restando che il presente accordo territoriale sarà sempre cedevole rispetto all'eventuale sopravvenuta diversa disciplina nazionale dell'istituto, le parti sottoscritte concordano che successivamente al 31 dicembre 2023 e fino all'entrata in vigore del prossimo contratto integrativo provinciale, l'EVR sarà da calcolarsi nella misura percentuale del 4,00% da applicarsi sui minimi tabellari nazionali che risulteranno vigenti al 31 dicembre dell'ultimo anno del biennio di riferimento.

Indennità di mensa e trasporto operai

A decorrere dal 1 settembre 2022 l'indennità sostitutiva di mensa viene fissata nella misura di € 9,50 giornaliere.
A decorrere dal 1 settembre 2022 l'indennità di trasporto viene fissata nella misura di € 2,55 giornaliere.

Indennità di mensa e trasporto impiegati

A decorrere dal 1 settembre 2022 l'indennità sostitutiva di mensa viene fissata nella misura di € 181,00 mensili.
A decorrere dal 1 settembre 2022 l'indennità di trasporto viene fissata nella misura di € 48,00 mensili.

Definito il contributo 2022 per l’attività di assicurazione e riassicurazione

Il Ministero dell’economia e delle finanze, con il decreto 07 settembre 2022, ha definito la misura e le modalità di versamento all’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni (IVASS) del contributo dovuto, per l’anno 2022, dalle imprese esercenti attività di assicurazione e riassicurazione.

Il contributo di vigilanza dovuto per l’anno 2022 è stabilito nella misura di seguito indicata:
– 0,42 per mille dei premi incassati nel 2021 a carico delle imprese di assicurazione e riassicurazione con sede legale in Italia e delle sedi secondarie delle imprese di assicurazione e riassicurazione extracomunitarie stabilite in Italia;
– 0,10 per mille dei premi incassati in Italia nel 2021 a carico delle imprese di assicurazione europee operanti in Italia in regime di stabilimento e in libera prestazione di servizi.

Il contributo di vigilanza per l’anno 2022 è corrisposto all’IVASS:

– dalle rappresentanze situate in Italia delle imprese europee che operano in Italia in regime di stabilimento, sulla base dei premi raccolti nel territorio italiano;
– dalle case madri delle imprese europee che operano in Italia in regime di libera prestazione di servizi, sia direttamente dal proprio paese di origine che tramite rappresentanze situate in altri paesi europei, con riguardo ai premi complessivamente raccolti nel territorio italiano.

Le imprese di riassicurazione pura europee operanti in Italia in regime di stabilimento iscritte nell’elenco III in appendice all’albo delle imprese sono escluse dal pagamento del contributo di vigilanza.
Ai fini della determinazione del contributo di vigilanza, premi incassati nell’esercizio 2021 dalle imprese di assicurazione e riassicurazione, sono depurati degli oneri di gestione, quantificati, in relazione all’aliquota fissata in misura pari al 4,07% dei predetti premi.

Il Ministero dell'economia e delle finanze, con il decreto 07 settembre 2022, ha definito la misura e le modalità di versamento all'Istituto di vigilanza sulle assicurazioni (IVASS) del contributo dovuto, per l'anno 2022, dalle imprese esercenti attività di assicurazione e riassicurazione.

Il contributo di vigilanza dovuto per l'anno 2022 è stabilito nella misura di seguito indicata:
- 0,42 per mille dei premi incassati nel 2021 a carico delle imprese di assicurazione e riassicurazione con sede legale in Italia e delle sedi secondarie delle imprese di assicurazione e riassicurazione extracomunitarie stabilite in Italia;
- 0,10 per mille dei premi incassati in Italia nel 2021 a carico delle imprese di assicurazione europee operanti in Italia in regime di stabilimento e in libera prestazione di servizi.

Il contributo di vigilanza per l'anno 2022 è corrisposto all'IVASS:

- dalle rappresentanze situate in Italia delle imprese europee che operano in Italia in regime di stabilimento, sulla base dei premi raccolti nel territorio italiano;
- dalle case madri delle imprese europee che operano in Italia in regime di libera prestazione di servizi, sia direttamente dal proprio paese di origine che tramite rappresentanze situate in altri paesi europei, con riguardo ai premi complessivamente raccolti nel territorio italiano.

Le imprese di riassicurazione pura europee operanti in Italia in regime di stabilimento iscritte nell'elenco III in appendice all'albo delle imprese sono escluse dal pagamento del contributo di vigilanza.
Ai fini della determinazione del contributo di vigilanza, premi incassati nell'esercizio 2021 dalle imprese di assicurazione e riassicurazione, sono depurati degli oneri di gestione, quantificati, in relazione all'aliquota fissata in misura pari al 4,07% dei predetti premi.

Superbonus: detraibilità spese in caso di indennizzo di una compagnia assicurativa

In materia di Superbonus, forniti chiarimenti sulla detraibilità delle spese in caso di indennizzo di una compagnia assicurativa per interventi di cui all’articolo 119 del decreto legge n. 34 del 2020 e limiti di spesa per interventi di cui all’articolo 16 bis del TUIR (Agenzia delle entrate – Risposta 20 settembre 2022, nn. 458).

Nel caso di specie consegue il Condominio Istante è stato oggetto di un incendio nel 2021 che ha danneggiato l’ultimo piano mansardato e il tetto delle mansarde.
L’Istante ha ricevuto dalla compagnia assicurativa una somma a titolo di indennizzo per i danni materiali e diretti subiti dall’edificio oggetto degli interventi agevolati, a seguito dell’evento previsto dal contratto di assicurazione.
L’Agenzia ritiene che detta somma non vada sottratta alle spese sostenute per gli interventi di ricostruzione del tetto, che determineranno il miglioramento sismico dell’edificio, rientranti tra quelle ammesse al cd. Superbonus di cui all’articolo 119 del decreto legge n. 34 del 2020 anche a seguito del risarcimento pagato dall’impresa di assicurazione e che pertanto, queste, possano considerarsi rimaste interamente a carico dell’Istante medesimo.
Relativamente alla modalità di determinazione dei massimali di spesa per gli interventi sulle parti comuni riconducibili a quelli previsti dall’articolo 16-bis del TUIR con la circolare n. 28/E del 2022 è stato ribadito che, ai fini dell’applicazione dell’agevolazione fiscale in questione:
– il limite di spesa ammesso alla detrazione (attualmente pari a 96.000 euro) è annuale e riguarda il singolo immobile; in caso di più soggetti aventi diritto alla detrazione (comproprietari, ecc.), tale limite deve essere ripartito tra gli stessi per ciascun periodo d’imposta in relazione alle spese sostenute ed effettivamente rimaste a carico;
– l’ammontare massimo di spesa ammessa alla detrazione va riferito all’unità abitativa e alle sue pertinenze unitariamente considerate, anche se accatastate separatamente, in quanto gli interventi edilizi effettuati sulla pertinenza non hanno un autonomo limite di spesa, ma rientrano nel limite previsto per l’unità abitativa di cui la pertinenza è al servizio;
– le spese relative ai lavori sulle parti comuni dell’edificio, essendo oggetto di un’autonoma previsione agevolativa, devono essere considerate, dal condomino o dall’unico proprietario dell’intero edificio, in modo autonomo ai fini dell’individuazione del limite di spesa detraibile;
– nel caso in cui vengano effettuati dal medesimo contribuente, anche nello stesso edificio, sia lavori sulle parti comuni che lavori sul proprio appartamento, la detrazione spetta nei limiti di spesa precedentemente riportati, applicabili disgiuntamente per ciascun intervento;
– nel caso di titolarità di più appartamenti, il limite massimo di spesa relativo ai lavori sulle parti comuni va considerato autonomamente per ciascuna abitazione e, in caso di più contitolari dell’unità abitativa, deve essere suddiviso tra gli stessi.

In materia di Superbonus, forniti chiarimenti sulla detraibilità delle spese in caso di indennizzo di una compagnia assicurativa per interventi di cui all'articolo 119 del decreto legge n. 34 del 2020 e limiti di spesa per interventi di cui all'articolo 16 bis del TUIR (Agenzia delle entrate - Risposta 20 settembre 2022, nn. 458).

Nel caso di specie consegue il Condominio Istante è stato oggetto di un incendio nel 2021 che ha danneggiato l'ultimo piano mansardato e il tetto delle mansarde.
L'Istante ha ricevuto dalla compagnia assicurativa una somma a titolo di indennizzo per i danni materiali e diretti subiti dall'edificio oggetto degli interventi agevolati, a seguito dell'evento previsto dal contratto di assicurazione.
L’Agenzia ritiene che detta somma non vada sottratta alle spese sostenute per gli interventi di ricostruzione del tetto, che determineranno il miglioramento sismico dell'edificio, rientranti tra quelle ammesse al cd. Superbonus di cui all'articolo 119 del decreto legge n. 34 del 2020 anche a seguito del risarcimento pagato dall'impresa di assicurazione e che pertanto, queste, possano considerarsi rimaste interamente a carico dell'Istante medesimo.
Relativamente alla modalità di determinazione dei massimali di spesa per gli interventi sulle parti comuni riconducibili a quelli previsti dall'articolo 16-bis del TUIR con la circolare n. 28/E del 2022 è stato ribadito che, ai fini dell'applicazione dell'agevolazione fiscale in questione:
- il limite di spesa ammesso alla detrazione (attualmente pari a 96.000 euro) è annuale e riguarda il singolo immobile; in caso di più soggetti aventi diritto alla detrazione (comproprietari, ecc.), tale limite deve essere ripartito tra gli stessi per ciascun periodo d'imposta in relazione alle spese sostenute ed effettivamente rimaste a carico;
- l'ammontare massimo di spesa ammessa alla detrazione va riferito all'unità abitativa e alle sue pertinenze unitariamente considerate, anche se accatastate separatamente, in quanto gli interventi edilizi effettuati sulla pertinenza non hanno un autonomo limite di spesa, ma rientrano nel limite previsto per l'unità abitativa di cui la pertinenza è al servizio;
- le spese relative ai lavori sulle parti comuni dell'edificio, essendo oggetto di un'autonoma previsione agevolativa, devono essere considerate, dal condomino o dall'unico proprietario dell'intero edificio, in modo autonomo ai fini dell'individuazione del limite di spesa detraibile;
- nel caso in cui vengano effettuati dal medesimo contribuente, anche nello stesso edificio, sia lavori sulle parti comuni che lavori sul proprio appartamento, la detrazione spetta nei limiti di spesa precedentemente riportati, applicabili disgiuntamente per ciascun intervento;
- nel caso di titolarità di più appartamenti, il limite massimo di spesa relativo ai lavori sulle parti comuni va considerato autonomamente per ciascuna abitazione e, in caso di più contitolari dell'unità abitativa, deve essere suddiviso tra gli stessi.

Edilizia Industria Siracusa: rinnovato il CIPL

Firmato il 5 agosto 2022, tra CONFINDUSTRIA SIRACUSA e FENEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL, l’accordo per il rinnovo del Contratto Integrativo Provinciale per i dipendenti delle imprese edili e affini della provincia di Siracusa

Il presente verbale di accordo decorre dal 1° agosto 2022.

E.V.R.
In linea con quanto previsto dagli artt. 12, 38 e 46 del vigente CCNL e per tutta la durata del presente contratto integrativo, viene data attuazione all’Elemento Variabile della Retribuzione (E.V.R.) che le parti nazionali hanno definito essere nella misura del 4% dei minimi di paga in vigore alla data del 1° luglio 2014 e sarà riconosciuto al personale nella misura fissata attualmente in ragione delle verifiche territoriali sull’andamento del settore.
L’E.V.R. in quanto premio variabile, che tiene conto dell’andamento congiunturale del settore, associato ai risultati conseguiti in termini di produttività, qualità, competitività nel territorio, non ha incidenza sui singoli istituti retributivi previsti dal vigente contratto, ivi compresi i versamenti in Cassa Edile ed il Trattamento di Fine Rapporto.
Ai fini della riconoscibilità o meno dell’erogazione e della sua diversa entità, entro il mese di luglio di ogni anno le parti si incontreranno per determinare la misura dell’EVR a valere per il periodo luglio/giugno dell’anno successivo.
In ottemperanza a quanto stabilito dall’art.38 del CCNL, il triennio di riferimento per il raffronto dei parametri territoriali è quello che abbia disponibili tutti i dati relativi ai quattro indicatori consolidati, pertanto, ai fini delle verifiche per gli anni successivi, ogni triennio slitterà in avanti di un anno:

– erogazione da agosto 2022 a luglio 2023: raffronto indicatori 2021-2020-2019 con 2020-2019- 2018;

Per il primo anno, con effetto dal 1° agosto 2022, l’EVR sarà riconosciuto nella misura del 4% per 12 mesi stante l’andamento positivo dei parametri nel triennio di riferimento 2021-2020-2019 con 2020-2019-2018.
Le Parti concordano che nulla è dovuto per il periodo antecedente al 1° agosto 2022.
Determinata la percentuale a livello provinciale, a livello aziendale ogni impresa procederà al calcolo dei seguenti due parametri aziendali:

– Ore denunciate in Cassa Edile;

– Volume d’affari IVA, così come rilevabile esclusivamente dalle dichiarazioni annuali iva dell’impresa stessa, presentate alla scadenza prevista per legge;

Per le imprese con soli impiegati il parametro a livello aziendale, sostitutivo delle ore denunciate in Cassa Edile, sarà rappresentato dalle ore degli impiegati denunciati all’Inps.
L’impresa confronterà tali parametri secondo le medesime modalità temporali previste per il calcolo provinciale ed erogherà il valore dell’EVR annualmente determinato territorialmente solo se entrambi i parametri aziendali risulteranno pari o positivi.
Qualora solo uno dei suddetti due parametri risulti negativo dal confronto triennale l’azienda erogherà l’EVR nella misura prevista dal successivo comma.
Laddove a livello provinciale fosse stata individuata una percentuale di EVR superiore al 30% o risultasse erogabile l’EVR nella misura piena (4%), l’impresa nelle condizioni di cui al comma precedente erogherà il 50% della somma eccedente la predetta misura del 30%, attivando la seguente procedura:

l’impresa dovrà rendere un’autodichiarazione, secondo il fac-simile allegato al presente Accordo di rinnovo, sul non raggiungimento di uno o di entrambi i parametri aziendali all’associazione territoriale datoriale di riferimento ed alla Cassa Edile, dandone comunicazione alle RSA o alle RSU, ove costituite.

Le imprese di nuova costituzione dovranno erogare l’EVR nella misura fissata a livello territoriale.

Mensa e indennità sostitutiva
Al fine di rendere quanto più possibile omogenei i costi del presente istituto nelle diverse situazioni, le parti prevedono le seguenti soluzioni alternative:

– Distribuzione di un pasto caldo fornito da una ditta specializzata, il costo di tale pasto sarà a carico dell’impresa;

– Corresponsione, a decorrere dall’1 agosto 2022, del Ticket Restaurant elettronico del valore nominale giornaliero di euro 6,40 o della relativa indennità sostitutiva di pari valore. Detto valore sostituisce quello fissato dal previgente contratto integrativo provinciale del 2017;
Tale valore nominale giornaliero rimane valido fino alla vigenza della sospensione del contributo (0.05%) “Diritto allo studio”. Al venir meno della condizione su indicata, il valore nominale giornaliero del ticket è fissato in euro 5,50.

– A decorrere dal 1° gennaio 2023 la Cassa Edile siracusana, previa verifica delle condizioni per l’introduzione della procedura elettronica cd “Ticket Restaurant”, attiverà il servizio di distribuzione dei ticket in favore dei lavoratori (operai e impiegati) denunciati, attivi e con versamenti effettuati. Le parti si incontreranno prima del l’avvio per rivedere gli importi stabiliti dal presente articolo fermo restando il costo aziendale di euro 6,40 come sopra specificato.

L’importo di cui al punto precedente non è frazionabile per ora/lavoro e scatta solo se la effettiva presenza in Azienda superi le 4 ore.

Nella determinazione di tale misura si è tenuto conto della quota relativa al trattamento per ferie, gratifica, festività e riposi annui e, pertanto, tali obbligazioni vengono assolte con la corresponsione della superiore indennità.

Diritto allo studio
Le Parti visto lo scarso utilizzo delle somme presenti nel fondo “Diritto allo studio” convengono sull’opportunità di sospenderne la relativa contribuzione dello 0,05% a decorrere dall’1 agosto 2022.

Trasporto e indennità sostitutiva
In sostituzione del rimborso chilometrico sulla base delle tariffe del trasporto pubblico locale previsto dall’Accordo integrativo provinciale del 2017, le Parti concordano di istituire, con decorrenza agosto 2022, tre fasce di rimborso sulla base del luogo di residenza del lavoratore rispetto al luogo di lavoro (cantiere/ufficio):

– Fascia 1 dentro la cinta urbana di residenza euro 1,50 giornaliere;

– Fascia 2 Fino a 30 km dalla cinta urbana di residenza euro 3,00 giornaliere;

– Fascia 3 oltre 30 km dalla cinta urbana di residenza euro 4,00 giornaliere;

Sull’indennità di trasporto così definita non sarà computata la percentuale di cui all’art. 18 del vigente CCNL poiché l’importo dell’indennità di trasporto è già quantificata dalle Parti in misura omnicomprensiva di ogni propria incidenza.
L’indennità di trasporto spetta per ogni giornata di effettiva prestazione lavorativa, anche qualora il dipendente non possa svolgere la propria attività per cause non imputabili alla propria volontà ed abbia lasciato il cantiere decorse le prime due ore di presenza.
La corresponsione della suddetta indennità non opera nel caso in cui l’azienda provveda al asporto del personale con mezzo proprio fatto salvo il riconoscimento delle suddette somme fino al punto di raccolta stabilito dall’Azienda.
Per i lavoratori con un’anzianità superiore a due anni dalla data odierna, qualora vi sia in relazione alla distanza, un calcolo negativo del presente istituto si applica la clausola di salvaguardia del trattamento più favorevole.
La presente clausola non si applica al personale assunto successivamente al 1° agosto 2022.

Firmato il 5 agosto 2022, tra CONFINDUSTRIA SIRACUSA e FENEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL, l’accordo per il rinnovo del Contratto Integrativo Provinciale per i dipendenti delle imprese edili e affini della provincia di Siracusa

Il presente verbale di accordo decorre dal 1° agosto 2022.

E.V.R.
In linea con quanto previsto dagli artt. 12, 38 e 46 del vigente CCNL e per tutta la durata del presente contratto integrativo, viene data attuazione all’Elemento Variabile della Retribuzione (E.V.R.) che le parti nazionali hanno definito essere nella misura del 4% dei minimi di paga in vigore alla data del 1° luglio 2014 e sarà riconosciuto al personale nella misura fissata attualmente in ragione delle verifiche territoriali sull’andamento del settore.
L’E.V.R. in quanto premio variabile, che tiene conto dell’andamento congiunturale del settore, associato ai risultati conseguiti in termini di produttività, qualità, competitività nel territorio, non ha incidenza sui singoli istituti retributivi previsti dal vigente contratto, ivi compresi i versamenti in Cassa Edile ed il Trattamento di Fine Rapporto.
Ai fini della riconoscibilità o meno dell’erogazione e della sua diversa entità, entro il mese di luglio di ogni anno le parti si incontreranno per determinare la misura dell’EVR a valere per il periodo luglio/giugno dell’anno successivo.
In ottemperanza a quanto stabilito dall’art.38 del CCNL, il triennio di riferimento per il raffronto dei parametri territoriali è quello che abbia disponibili tutti i dati relativi ai quattro indicatori consolidati, pertanto, ai fini delle verifiche per gli anni successivi, ogni triennio slitterà in avanti di un anno:

- erogazione da agosto 2022 a luglio 2023: raffronto indicatori 2021-2020-2019 con 2020-2019- 2018;

Per il primo anno, con effetto dal 1° agosto 2022, l’EVR sarà riconosciuto nella misura del 4% per 12 mesi stante l’andamento positivo dei parametri nel triennio di riferimento 2021-2020-2019 con 2020-2019-2018.
Le Parti concordano che nulla è dovuto per il periodo antecedente al 1° agosto 2022.
Determinata la percentuale a livello provinciale, a livello aziendale ogni impresa procederà al calcolo dei seguenti due parametri aziendali:

- Ore denunciate in Cassa Edile;

- Volume d’affari IVA, così come rilevabile esclusivamente dalle dichiarazioni annuali iva dell’impresa stessa, presentate alla scadenza prevista per legge;

Per le imprese con soli impiegati il parametro a livello aziendale, sostitutivo delle ore denunciate in Cassa Edile, sarà rappresentato dalle ore degli impiegati denunciati all’Inps.
L’impresa confronterà tali parametri secondo le medesime modalità temporali previste per il calcolo provinciale ed erogherà il valore dell’EVR annualmente determinato territorialmente solo se entrambi i parametri aziendali risulteranno pari o positivi.
Qualora solo uno dei suddetti due parametri risulti negativo dal confronto triennale l’azienda erogherà l’EVR nella misura prevista dal successivo comma.
Laddove a livello provinciale fosse stata individuata una percentuale di EVR superiore al 30% o risultasse erogabile l’EVR nella misura piena (4%), l’impresa nelle condizioni di cui al comma precedente erogherà il 50% della somma eccedente la predetta misura del 30%, attivando la seguente procedura:

l’impresa dovrà rendere un’autodichiarazione, secondo il fac-simile allegato al presente Accordo di rinnovo, sul non raggiungimento di uno o di entrambi i parametri aziendali all’associazione territoriale datoriale di riferimento ed alla Cassa Edile, dandone comunicazione alle RSA o alle RSU, ove costituite.

Le imprese di nuova costituzione dovranno erogare l’EVR nella misura fissata a livello territoriale.

Mensa e indennità sostitutiva
Al fine di rendere quanto più possibile omogenei i costi del presente istituto nelle diverse situazioni, le parti prevedono le seguenti soluzioni alternative:

- Distribuzione di un pasto caldo fornito da una ditta specializzata, il costo di tale pasto sarà a carico dell’impresa;

- Corresponsione, a decorrere dall’1 agosto 2022, del Ticket Restaurant elettronico del valore nominale giornaliero di euro 6,40 o della relativa indennità sostitutiva di pari valore. Detto valore sostituisce quello fissato dal previgente contratto integrativo provinciale del 2017;
Tale valore nominale giornaliero rimane valido fino alla vigenza della sospensione del contributo (0.05%) "Diritto allo studio". Al venir meno della condizione su indicata, il valore nominale giornaliero del ticket è fissato in euro 5,50.

- A decorrere dal 1° gennaio 2023 la Cassa Edile siracusana, previa verifica delle condizioni per l’introduzione della procedura elettronica cd "Ticket Restaurant", attiverà il servizio di distribuzione dei ticket in favore dei lavoratori (operai e impiegati) denunciati, attivi e con versamenti effettuati. Le parti si incontreranno prima del l'avvio per rivedere gli importi stabiliti dal presente articolo fermo restando il costo aziendale di euro 6,40 come sopra specificato.

L’importo di cui al punto precedente non è frazionabile per ora/lavoro e scatta solo se la effettiva presenza in Azienda superi le 4 ore.

Nella determinazione di tale misura si è tenuto conto della quota relativa al trattamento per ferie, gratifica, festività e riposi annui e, pertanto, tali obbligazioni vengono assolte con la corresponsione della superiore indennità.

Diritto allo studio
Le Parti visto lo scarso utilizzo delle somme presenti nel fondo "Diritto allo studio" convengono sull’opportunità di sospenderne la relativa contribuzione dello 0,05% a decorrere dall’1 agosto 2022.

Trasporto e indennità sostitutiva
In sostituzione del rimborso chilometrico sulla base delle tariffe del trasporto pubblico locale previsto dall’Accordo integrativo provinciale del 2017, le Parti concordano di istituire, con decorrenza agosto 2022, tre fasce di rimborso sulla base del luogo di residenza del lavoratore rispetto al luogo di lavoro (cantiere/ufficio):

- Fascia 1 dentro la cinta urbana di residenza euro 1,50 giornaliere;

- Fascia 2 Fino a 30 km dalla cinta urbana di residenza euro 3,00 giornaliere;

- Fascia 3 oltre 30 km dalla cinta urbana di residenza euro 4,00 giornaliere;

Sull’indennità di trasporto così definita non sarà computata la percentuale di cui all’art. 18 del vigente CCNL poiché l’importo dell’indennità di trasporto è già quantificata dalle Parti in misura omnicomprensiva di ogni propria incidenza.
L’indennità di trasporto spetta per ogni giornata di effettiva prestazione lavorativa, anche qualora il dipendente non possa svolgere la propria attività per cause non imputabili alla propria volontà ed abbia lasciato il cantiere decorse le prime due ore di presenza.
La corresponsione della suddetta indennità non opera nel caso in cui l’azienda provveda al asporto del personale con mezzo proprio fatto salvo il riconoscimento delle suddette somme fino al punto di raccolta stabilito dall’Azienda.
Per i lavoratori con un’anzianità superiore a due anni dalla data odierna, qualora vi sia in relazione alla distanza, un calcolo negativo del presente istituto si applica la clausola di salvaguardia del trattamento più favorevole.
La presente clausola non si applica al personale assunto successivamente al 1° agosto 2022.

Esonero contributivo lavoratrici madri: adempimenti datoriali

In via sperimentale, per il solo anno 2022, la legge di bilancio 2022 ha previsto un esonero pari al 50% della contribuzione previdenziale a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato, della durata di 1 anno, decorrente dalla data del rientro nel posto di lavoro dopo la fruizione del congedo obbligatorio di maternità. L’Inps ha fornito le prime istruzioni al riguardo (Circolare 19 settembre 2022, n. 102).

Possono accedere al beneficio tutte le lavoratrici madri, dipendenti di datori di lavoro privati, anche non imprenditori, compresi quelli appartenenti al settore agricolo, che rientrino nel posto di lavoro dopo avere fruito del congedo di maternità. Sono escluse le lavoratrici dipendenti della PA. Il beneficio riguarda tutti i rapporti di lavoro dipendente del settore privato, incluso il settore agricolo, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato, compresi i casi di regime di part-time, di apprendistato (di qualsiasi tipologia), di lavoro domestico e di lavoro intermittente.
La misura è altresì applicabile ai rapporti di lavoro subordinato instaurati in attuazione del vincolo associativo stretto con una cooperativa di lavoro. L’esonero, inoltre, spetta per le assunzioni a scopo di somministrazione.
L’esonero medesimo è riconosciuto in favore delle lavoratrici madri al rientro dal periodo di congedo obbligatorio di maternità. Dunque, ai fini del legittimo riconoscimento dell’agevolazione, è necessario che la lavoratrice abbia fruito del congedo obbligatorio di maternità. Inoltre, sebbene la previsione in trattazione faccia riferimento al solo rientro dopo la fruizione del congedo obbligatoriodi maternità, per un periodo massimo di 1 anno, laddove la lavoratrice fruisca dell’astensione facoltativa al termine del periodo di congedo obbligatorio, la misura può comunque trovare applicazione dalla data di rientro effettivo al lavoro della lavoratrice.
L’esonero contributivo spetta, altresì, al rientro della lavoratrice dal periodo di interdizione post partum.
L’agevolazione in questione è pari, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, al 50% della contribuzione previdenziale a carico della lavoratrice, ed ha una durata massima di 12 mensilità, che decorrono dal mese di competenza in cui si è verificato il rientro della lavoratrice nel posto di lavoro, al termine della fruizione del congedo (obbligatorio o parentale) di maternità.
La misura agevolativa si applica sulla quota dei contributi a carico della lavoratrice madre, in relazione a tutti i rapporti di lavoro subordinato del settore privato, sia instaurati che instaurandi, a condizione che il rientro nel posto di lavoro avvenga entro il 31 dicembre 2022. Pertanto, l’agevolazione in commento non assume la natura di incentivo all’assunzione e, conseguentemente, non è soggetta all’applicazione dei principi generali in materia di incentivi all’occupazione stabiliti.

I datori di lavoro per richiedere, per conto della lavoratrice interessata, l’applicazione dell’esonero contributivo in argomento dovranno inoltrare all’INPS, tramite la funzionalità “Contatti” del “Cassetto previdenziale” alla voce “Assunzioni agevolate e sgravi”, campo “Esonero art.1 c. 137 L.234/2021”, un’istanza per l’attribuzione del codice di autorizzazione “0U”, che assume il nuovo significato di “Esonero contributivo articolo unico, comma 137, legge n. 234/2021”. La richiesta di attribuzione del suddetto codice di autorizzazione “0U” deve essere inoltrata prima della trasmissione della denuncia contributiva relativa al primo periodo retributivo in cui si intende esporre l’esonero medesimo.
I datori di lavoro agricolo per richiedere l’applicazione dell’esonero contributivo dovranno inoltrare l’istanza “Esonero art.1 c. 137 L.234/2021” tramite la funzione “Comunicazione bidirezionale” del “Cassetto previdenziale aziende agricole” e nel campo “Annotazioni” dell’istanza devono inserire, con riferimento alla lavoratrice per la quale si chiede l’applicazione dell’esonero, le seguenti informazioni: codice fiscale, cognome e nome, data di rientro della lavoratrice in servizio dopo la fruizione del congedo di maternità.
La Struttura territorialmente competente attribuisce il predetto codice di autorizzazione alla posizione contributiva solo dopo avere verificato la spettanza dell’esonero, ossia la natura privatistica del datore di lavoro e l’effettivo rientro della lavoratrice madre in servizio, dopo la fruizione del congedo di maternità. Il codice di autorizzazione deve essere attribuito a decorrere dal mese di rientro della lavoratrice madre e per la durata di dodici mesi.
Per i datori di lavoro agricolo, dopo la verifica della spettanza dell’esonero, la Struttura territorialmente competente inserirà nell’archivio “Cinque A” (raggiungibile al percorso intranet: “Servizi” > “Servizi per l’agricoltura” > “Subordinati” > “Archivio Aziende Agricole”), utilizzando la funzione “Modifica”, i codici di autorizzazione “LM” e “LP”, abbinandoli al codice fiscale della lavoratrice, e la data di validità dell’agevolazione (12 mesi a decorrere dal mese di rientro). I datori di lavoro agricolo possono verificare l’attribuzione dei codici Agevolazione “LM” e “LP”, consultando le sezioni “Codici Autorizzazione” e “Lavoratori Agevolati” nel “Cassetto previdenziale aziende agricole”.
I datori di lavoro autorizzati, che intendono fruire dell’esonero in oggetto per conto della lavoratrice interessata, espongono, a partire dal flusso Uniemens di competenza del mese di ottobre, le lavoratrici per le quali spetta l’esonero valorizzando, secondo le consuete modalità, l’elemento <Imponibile> l’elemento <Contributo> della sezione <DenunciaIndividuale>.
In particolare, nell’elemento <Contributo> deve essere indicata la contribuzione dovuta calcolata sull’imponibile previdenziale del mese.
Per esporre il beneficio spettante devono essere valorizzati all’interno di <DenunciaIndividuale>, <DatiRetributivi>, elemento <InfoAggcausaliContrib>,i seguenti elementi:
– nell’elemento <CodiceCausale> dovrà essere inserito il valore “ELAM”, avente il significato di “Esonero Articolo 1, comma 137, della legge 30 dicembre 2021, n. 234”;
– nell’elemento <IdentMotivoUtilizzoCausale> dovrà essere inserita la data di rientro in servizio al termine della fruizione del congedo (obbligatorio o parentale) di maternità nel formato AAAAMMGG (ad esempio: 20220109):
– nell’ elemento <AnnoMeseRif> dovrà essere indicato l’AnnoMese di riferimento del conguaglio;
– nell’elemento <ImportoAnnoMeseRif> dovrà essere indicato l’importo conguagliato, relativo alla specifica competenza.
I dati sopra esposti nell’Uniemens saranno poi riportati, a cura dell’Istituto, nel DM2013 “VIRTUALE” ricostruito dalle procedure come segue:
– con il codice “L558”, avente il significato di “conguaglio esonero art.1, comma 137, della legge 30 dicembre 2021, n. 234”;
– con il codice “L559”, avente il significato di “Arretrati Esonero art.1, comma 137, della legge 30 dicembre 2021, n. 234”.
La valorizzazione dell’elemento <AnnoMeseRif> con riferimento ai mesi pregressi (mese di gennaio 2022 e fino al mese precedente l’esposizione del corrente) può essere effettuata esclusivamente nei flussi Uniemens di competenza di ottobre, novembre e dicembre.
I datori di lavoro con riferimento alle lavoratrici autorizzate all’esonero oltre ai consueti dati occupazionali e retributivi utili per la tariffazione, devono valorizzare in PosAgri / DenunciaAgriIndividuale / DatiAgriRetribuzione, per i mesi di competenza di ottobre, novembre e dicembre 2022, i seguenti elementi:

– in <Tipo Retribuzione>/<CodiceRetribuzione> il codice “Y”;

– in <AgevolazioneAgr>/<CodAgio> il codice “LM”, avente il significato di “Esonero art.1 c. 137 L.234/2021”.
Per il recupero dell’incentivo relativo ai periodi pregressi, dal mese di gennaio 2022 al mese di giugno 2022, i datori di lavoro ammessi al beneficio devono trasmettere, per i lavoratori interessati, un flusso di variazione relativo al mese di riferimento omettendo i consueti dati occupazionali e retributivi utili per la tariffazione, valorizzando nell’elemento <DatiAgriRetribuzione> gli elementi di seguito specificati:
– in <Tipo Retribuzione>/<CodiceRetribuzione> il codice “Y”;
– in <AgevolazioneAgr>/<CodAgio> il codice “LP” che assume il significato di “Recupero pregresso LM”;
La valorizzazione dei predetti periodi deve essere effettuata esclusivamente nei flussi trasmessi entro i termini (30 novembre 2022) previsti per il terzo periodo di emissione 2022.
Per il recupero dell’incentivo dei mesi di luglio, agosto e settembre 2022, per i quali il relativo periodo di trasmissione non è ancora scaduto, deve essere inviato il flusso completo valorizzando, oltre ai consueti dati occupazionali e retributivi utili per la tariffazione, i seguenti elementi come di seguito indicato:
– n <Tipo Retribuzione>/<CodiceRetribuzione> il codice “Y”;
– in <AgevolazioneAgr>/<CodAgio> il codice “LM”, avente il significato di “Esonero art.1 c. 137 L.234/2021”.

In via sperimentale, per il solo anno 2022, la legge di bilancio 2022 ha previsto un esonero pari al 50% della contribuzione previdenziale a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato, della durata di 1 anno, decorrente dalla data del rientro nel posto di lavoro dopo la fruizione del congedo obbligatorio di maternità. L’Inps ha fornito le prime istruzioni al riguardo (Circolare 19 settembre 2022, n. 102).

Possono accedere al beneficio tutte le lavoratrici madri, dipendenti di datori di lavoro privati, anche non imprenditori, compresi quelli appartenenti al settore agricolo, che rientrino nel posto di lavoro dopo avere fruito del congedo di maternità. Sono escluse le lavoratrici dipendenti della PA. Il beneficio riguarda tutti i rapporti di lavoro dipendente del settore privato, incluso il settore agricolo, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato, compresi i casi di regime di part-time, di apprendistato (di qualsiasi tipologia), di lavoro domestico e di lavoro intermittente.
La misura è altresì applicabile ai rapporti di lavoro subordinato instaurati in attuazione del vincolo associativo stretto con una cooperativa di lavoro. L’esonero, inoltre, spetta per le assunzioni a scopo di somministrazione.
L’esonero medesimo è riconosciuto in favore delle lavoratrici madri al rientro dal periodo di congedo obbligatorio di maternità. Dunque, ai fini del legittimo riconoscimento dell’agevolazione, è necessario che la lavoratrice abbia fruito del congedo obbligatorio di maternità. Inoltre, sebbene la previsione in trattazione faccia riferimento al solo rientro dopo la fruizione del congedo obbligatoriodi maternità, per un periodo massimo di 1 anno, laddove la lavoratrice fruisca dell’astensione facoltativa al termine del periodo di congedo obbligatorio, la misura può comunque trovare applicazione dalla data di rientro effettivo al lavoro della lavoratrice.
L’esonero contributivo spetta, altresì, al rientro della lavoratrice dal periodo di interdizione post partum.
L’agevolazione in questione è pari, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, al 50% della contribuzione previdenziale a carico della lavoratrice, ed ha una durata massima di 12 mensilità, che decorrono dal mese di competenza in cui si è verificato il rientro della lavoratrice nel posto di lavoro, al termine della fruizione del congedo (obbligatorio o parentale) di maternità.
La misura agevolativa si applica sulla quota dei contributi a carico della lavoratrice madre, in relazione a tutti i rapporti di lavoro subordinato del settore privato, sia instaurati che instaurandi, a condizione che il rientro nel posto di lavoro avvenga entro il 31 dicembre 2022. Pertanto, l’agevolazione in commento non assume la natura di incentivo all’assunzione e, conseguentemente, non è soggetta all’applicazione dei principi generali in materia di incentivi all’occupazione stabiliti.

I datori di lavoro per richiedere, per conto della lavoratrice interessata, l’applicazione dell’esonero contributivo in argomento dovranno inoltrare all’INPS, tramite la funzionalità "Contatti" del "Cassetto previdenziale" alla voce "Assunzioni agevolate e sgravi", campo "Esonero art.1 c. 137 L.234/2021", un’istanza per l’attribuzione del codice di autorizzazione "0U", che assume il nuovo significato di "Esonero contributivo articolo unico, comma 137, legge n. 234/2021". La richiesta di attribuzione del suddetto codice di autorizzazione "0U" deve essere inoltrata prima della trasmissione della denuncia contributiva relativa al primo periodo retributivo in cui si intende esporre l’esonero medesimo.
I datori di lavoro agricolo per richiedere l’applicazione dell’esonero contributivo dovranno inoltrare l’istanza "Esonero art.1 c. 137 L.234/2021" tramite la funzione "Comunicazione bidirezionale" del "Cassetto previdenziale aziende agricole" e nel campo "Annotazioni" dell’istanza devono inserire, con riferimento alla lavoratrice per la quale si chiede l’applicazione dell’esonero, le seguenti informazioni: codice fiscale, cognome e nome, data di rientro della lavoratrice in servizio dopo la fruizione del congedo di maternità.
La Struttura territorialmente competente attribuisce il predetto codice di autorizzazione alla posizione contributiva solo dopo avere verificato la spettanza dell’esonero, ossia la natura privatistica del datore di lavoro e l’effettivo rientro della lavoratrice madre in servizio, dopo la fruizione del congedo di maternità. Il codice di autorizzazione deve essere attribuito a decorrere dal mese di rientro della lavoratrice madre e per la durata di dodici mesi.
Per i datori di lavoro agricolo, dopo la verifica della spettanza dell’esonero, la Struttura territorialmente competente inserirà nell’archivio "Cinque A" (raggiungibile al percorso intranet: "Servizi" > "Servizi per l’agricoltura" > "Subordinati" > "Archivio Aziende Agricole"), utilizzando la funzione "Modifica", i codici di autorizzazione "LM" e "LP", abbinandoli al codice fiscale della lavoratrice, e la data di validità dell’agevolazione (12 mesi a decorrere dal mese di rientro). I datori di lavoro agricolo possono verificare l’attribuzione dei codici Agevolazione "LM" e "LP", consultando le sezioni "Codici Autorizzazione" e "Lavoratori Agevolati" nel "Cassetto previdenziale aziende agricole".
I datori di lavoro autorizzati, che intendono fruire dell’esonero in oggetto per conto della lavoratrice interessata, espongono, a partire dal flusso Uniemens di competenza del mese di ottobre, le lavoratrici per le quali spetta l’esonero valorizzando, secondo le consuete modalità, l’elemento <Imponibile> l’elemento <Contributo> della sezione <DenunciaIndividuale>.
In particolare, nell’elemento <Contributo> deve essere indicata la contribuzione dovuta calcolata sull’imponibile previdenziale del mese.
Per esporre il beneficio spettante devono essere valorizzati all’interno di <DenunciaIndividuale>, <DatiRetributivi>, elemento <InfoAggcausaliContrib>,i seguenti elementi:
- nell’elemento <CodiceCausale> dovrà essere inserito il valore "ELAM", avente il significato di "Esonero Articolo 1, comma 137, della legge 30 dicembre 2021, n. 234";
- nell’elemento <IdentMotivoUtilizzoCausale> dovrà essere inserita la data di rientro in servizio al termine della fruizione del congedo (obbligatorio o parentale) di maternità nel formato AAAAMMGG (ad esempio: 20220109):
- nell’ elemento <AnnoMeseRif> dovrà essere indicato l’AnnoMese di riferimento del conguaglio;
- nell’elemento <ImportoAnnoMeseRif> dovrà essere indicato l’importo conguagliato, relativo alla specifica competenza.
I dati sopra esposti nell’Uniemens saranno poi riportati, a cura dell’Istituto, nel DM2013 "VIRTUALE" ricostruito dalle procedure come segue:
- con il codice "L558", avente il significato di "conguaglio esonero art.1, comma 137, della legge 30 dicembre 2021, n. 234";
- con il codice "L559", avente il significato di "Arretrati Esonero art.1, comma 137, della legge 30 dicembre 2021, n. 234".
La valorizzazione dell’elemento <AnnoMeseRif> con riferimento ai mesi pregressi (mese di gennaio 2022 e fino al mese precedente l’esposizione del corrente) può essere effettuata esclusivamente nei flussi Uniemens di competenza di ottobre, novembre e dicembre.
I datori di lavoro con riferimento alle lavoratrici autorizzate all’esonero oltre ai consueti dati occupazionali e retributivi utili per la tariffazione, devono valorizzare in PosAgri / DenunciaAgriIndividuale / DatiAgriRetribuzione, per i mesi di competenza di ottobre, novembre e dicembre 2022, i seguenti elementi:

- in <Tipo Retribuzione>/<CodiceRetribuzione> il codice "Y";

- in <AgevolazioneAgr>/<CodAgio> il codice "LM", avente il significato di "Esonero art.1 c. 137 L.234/2021".
Per il recupero dell’incentivo relativo ai periodi pregressi, dal mese di gennaio 2022 al mese di giugno 2022, i datori di lavoro ammessi al beneficio devono trasmettere, per i lavoratori interessati, un flusso di variazione relativo al mese di riferimento omettendo i consueti dati occupazionali e retributivi utili per la tariffazione, valorizzando nell’elemento <DatiAgriRetribuzione> gli elementi di seguito specificati:
- in <Tipo Retribuzione>/<CodiceRetribuzione> il codice "Y";
- in <AgevolazioneAgr>/<CodAgio> il codice "LP" che assume il significato di "Recupero pregresso LM";
La valorizzazione dei predetti periodi deve essere effettuata esclusivamente nei flussi trasmessi entro i termini (30 novembre 2022) previsti per il terzo periodo di emissione 2022.
Per il recupero dell’incentivo dei mesi di luglio, agosto e settembre 2022, per i quali il relativo periodo di trasmissione non è ancora scaduto, deve essere inviato il flusso completo valorizzando, oltre ai consueti dati occupazionali e retributivi utili per la tariffazione, i seguenti elementi come di seguito indicato:
- n <Tipo Retribuzione>/<CodiceRetribuzione> il codice "Y";
- in <AgevolazioneAgr>/<CodAgio> il codice "LM", avente il significato di "Esonero art.1 c. 137 L.234/2021".

Fondo FSBA: adeguamento alla legge di bilancio 2022

Il CNA con le altre Organizzazioni Sindacali e Datoriali hanno sottoscritto un’accordo interconfederale con le regole e i principi di riferimento per il nuovo funzionamento di FSBA.

La legge di bilancio per l’anno 2022, ha stabilito che in merito al FSBA, venisse assicurato ai beneficiari un assegno di integrazione salariale, sia a fronte delle causali ordinarie, sia a fronte delle causali straordinarie. Tali prestazioni sono garantite con modalità diverse a seconda della dimensione aziendale dei datori di lavoro:

– Per le imprese che occupano sino a 15 dipendenti, infatti, è previsto un assegno di integrazione salariale (AIS) sia per ragioni ordinarie che per ragioni straordinarie della durata massima di 26 settimane in un biennio mobile. Le settimane potranno essere fruite o tutte per le causali ordinarie, o tutte per le causali straordinarie o ancora in modalità mista, fermo restando il tetto massimo delle 26 settimane e, ovviamente, ferma restando la sussistenza degli altri requisiti di legge.

– Per le imprese che occupano oltre 15 dipendenti, invece, l’assegno di integrazione salariale è pari a 26 settimane nel biennio mobile per le sole causali giustificatrici ordinarie. In aggiunta a tale prestazione, poi, le imprese potranno accedere a un assegno di integrazione salariale straordinario pari a 24 mesi nel quinquennio mobile in caso di riorganizzazione aziendale; 12 mesi, nei limiti del disposto di cui all’articolo 22, comma 2, d.lgs. n. 148/2015, in caso di crisi aziendale e 36 mesi nel quinquennio mobile in caso di contratto di solidarietà.

In relazione a ciò sono fissate le seguenti aliquote:

– per i datori di lavoro che hanno fino a 15 dipendenti viene fissata un’unica aliquota pari allo 0,60% della RIP volta a finanziare l’assegno di integrazione salariale (casuali ordinarie e/o straordinarie);

– per i datori di lavoro che occupano oltre 15 dipendenti, invece, è prevista una contribuzione dello 0,60% volta a finanziare l’assegno ordinario, alla quale si aggiunge una contribuzione dello 0,40% della RIP, volta a finanziare l’assegno ordinario straordinario.

Mantenendo la suddivisione già adottata da FSBA, le suddette aliquote sono per ¾ a carico dell’azienda e per il restante ¼  a carico del lavoratore.

Inoltre, per le sole imprese che hanno oltre 15 dipendenti e che presentano istanza di integrazione salariale straordinaria è previsto il versamento di una contribuzione addizionale pari al 4% della retribuzione persa, in base a quanto disposto dalla normativa.

Nell’accordo viene previsto un meccanismo di regolarizzazione per gli eventuali inadempimenti contributivi relativi agli anni pregressi, fermo restando l’integrale applicazione della contrattazione collettiva, nella parte normativa e in quella obbligatoria.

Il CNA con le altre Organizzazioni Sindacali e Datoriali hanno sottoscritto un’accordo interconfederale con le regole e i principi di riferimento per il nuovo funzionamento di FSBA.

La legge di bilancio per l'anno 2022, ha stabilito che in merito al FSBA, venisse assicurato ai beneficiari un assegno di integrazione salariale, sia a fronte delle causali ordinarie, sia a fronte delle causali straordinarie. Tali prestazioni sono garantite con modalità diverse a seconda della dimensione aziendale dei datori di lavoro:

- Per le imprese che occupano sino a 15 dipendenti, infatti, è previsto un assegno di integrazione salariale (AIS) sia per ragioni ordinarie che per ragioni straordinarie della durata massima di 26 settimane in un biennio mobile. Le settimane potranno essere fruite o tutte per le causali ordinarie, o tutte per le causali straordinarie o ancora in modalità mista, fermo restando il tetto massimo delle 26 settimane e, ovviamente, ferma restando la sussistenza degli altri requisiti di legge.

- Per le imprese che occupano oltre 15 dipendenti, invece, l'assegno di integrazione salariale è pari a 26 settimane nel biennio mobile per le sole causali giustificatrici ordinarie. In aggiunta a tale prestazione, poi, le imprese potranno accedere a un assegno di integrazione salariale straordinario pari a 24 mesi nel quinquennio mobile in caso di riorganizzazione aziendale; 12 mesi, nei limiti del disposto di cui all’articolo 22, comma 2, d.lgs. n. 148/2015, in caso di crisi aziendale e 36 mesi nel quinquennio mobile in caso di contratto di solidarietà.

In relazione a ciò sono fissate le seguenti aliquote:

- per i datori di lavoro che hanno fino a 15 dipendenti viene fissata un’unica aliquota pari allo 0,60% della RIP volta a finanziare l’assegno di integrazione salariale (casuali ordinarie e/o straordinarie);

- per i datori di lavoro che occupano oltre 15 dipendenti, invece, è prevista una contribuzione dello 0,60% volta a finanziare l’assegno ordinario, alla quale si aggiunge una contribuzione dello 0,40% della RIP, volta a finanziare l’assegno ordinario straordinario.

Mantenendo la suddivisione già adottata da FSBA, le suddette aliquote sono per ¾ a carico dell’azienda e per il restante ¼  a carico del lavoratore.

Inoltre, per le sole imprese che hanno oltre 15 dipendenti e che presentano istanza di integrazione salariale straordinaria è previsto il versamento di una contribuzione addizionale pari al 4% della retribuzione persa, in base a quanto disposto dalla normativa.

Nell’accordo viene previsto un meccanismo di regolarizzazione per gli eventuali inadempimenti contributivi relativi agli anni pregressi, fermo restando l’integrale applicazione della contrattazione collettiva, nella parte normativa e in quella obbligatoria.

Domanda di definizione agevolata dei giudizi tributari pendenti innanzi alla Cassazione

20 SETT 2022 Attuazione delle disposizioni che prevedono la definizione agevolata dei giudizi tributari pendenti innanzi alla Corte di Cassazione (AGENZIA DELLE ENTRATE – Provvedimento 16 settembre 2022, n. 356446)

Il provvedimento in oggetto è stato emanato ai sensi dell’articolo 5, comma 14, della legge 31 agosto 2022, n. 130, e dà attuazione alle disposizioni ivi contenute che prevedono la definizione agevolata dei giudizi tributari pendenti innanzi alla Corte di cassazione.
L’articolo 5 citato consente ai contribuenti che non siano stati integralmente soccombenti nei gradi di merito di definire in via agevolata le liti fiscali pendenti innanzi alla Corte di cassazione attraverso il pagamento di determinati importi, correlati al valore della controversia.
In particolare il valore della controversia, da assumere a base del calcolo per la definizione, è stabilito ai sensi del comma 3 dell’articolo 16 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 e con riferimento a ciascun atto introduttivo del giudizio, indipendentemente dal numero di soggetti interessati e dai tributi in esso indicati.
Il provvedimento in oggetto approva il modello per la presentazione della domanda di adesione alla definizione agevolata dei giudizi tributari pendenti, reso disponibile sul sito internet dell’Agenzia delle entrate, unitamente alle relative istruzioni.
Entro il 16 gennaio 2023 il contribuente per ciascuna controversia presenta una distinta domanda di definizione mediante invio a mezzo PEC.
l pagamento delle somme dovute deve essere effettuato mediante modello F24 e non è ammessa la rateazione. Il versamento degli importi dovuti è effettuato, in ogni caso, senza avvalersi della compensazione di cui all’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. È ammesso lo scomputo delle somme già versate in pendenza di giudizio ma non si dà luogo alla restituzione di quelle eccedenti rispetto a quanto dovuto per la definizione.
La definizione si perfeziona – salvo eventuale diniego – con la presentazione della domanda e con il pagamento degli importi dovuti. Qualora non ci siano importi da versare, la definizione si perfeziona con la sola presentazione della domanda.

 

20 SETT 2022 Attuazione delle disposizioni che prevedono la definizione agevolata dei giudizi tributari pendenti innanzi alla Corte di Cassazione (AGENZIA DELLE ENTRATE - Provvedimento 16 settembre 2022, n. 356446)

Il provvedimento in oggetto è stato emanato ai sensi dell’articolo 5, comma 14, della legge 31 agosto 2022, n. 130, e dà attuazione alle disposizioni ivi contenute che prevedono la definizione agevolata dei giudizi tributari pendenti innanzi alla Corte di cassazione.
L’articolo 5 citato consente ai contribuenti che non siano stati integralmente soccombenti nei gradi di merito di definire in via agevolata le liti fiscali pendenti innanzi alla Corte di cassazione attraverso il pagamento di determinati importi, correlati al valore della controversia.
In particolare il valore della controversia, da assumere a base del calcolo per la definizione, è stabilito ai sensi del comma 3 dell’articolo 16 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 e con riferimento a ciascun atto introduttivo del giudizio, indipendentemente dal numero di soggetti interessati e dai tributi in esso indicati.
Il provvedimento in oggetto approva il modello per la presentazione della domanda di adesione alla definizione agevolata dei giudizi tributari pendenti, reso disponibile sul sito internet dell’Agenzia delle entrate, unitamente alle relative istruzioni.
Entro il 16 gennaio 2023 il contribuente per ciascuna controversia presenta una distinta domanda di definizione mediante invio a mezzo PEC.
l pagamento delle somme dovute deve essere effettuato mediante modello F24 e non è ammessa la rateazione. Il versamento degli importi dovuti è effettuato, in ogni caso, senza avvalersi della compensazione di cui all’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. È ammesso lo scomputo delle somme già versate in pendenza di giudizio ma non si dà luogo alla restituzione di quelle eccedenti rispetto a quanto dovuto per la definizione.
La definizione si perfeziona – salvo eventuale diniego - con la presentazione della domanda e con il pagamento degli importi dovuti. Qualora non ci siano importi da versare, la definizione si perfeziona con la sola presentazione della domanda.

 

Fondo di solidarieta dipendenti delle aziende di credito: assegno straordinario fino a 7 anni

Aumentata fino a 7 anni la durata massima dell’assegno straordinario 2022 erogato, al personale delle aziende di credito, dal Fondo di solidarietà per la riconversione e riqualificazione professionale, nell’ambito dei processi di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale per l’agevolazione all’esodo (Inps – Messaggio 20 settembre 2022, n. 3401).

Il personale dipendente delle aziende di credito coinvolto in processi di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale, compreso quello con qualifica di dirigente, può essere ammesso a fruire dell’assegno straordinario erogato dal Fondo di solidarietà per la riconversione e riqualificazione professionale, al fine di maturare i requisiti minimi per l’accesso al trattamento pensionistico (il più prossimo tra quello anticipato o di vecchiaia) a carico della gestione previdenziale obbligatoria di appartenenza.
In base al decreto istitutivo del Fondo di solidarietà per la riconversione e riqualificazione professionale, per il sostegno dell’occupazione e del reddito del personale del credito (D.M. 28 luglio 2014, n. 83486), l’assegno straordinario è riconosciuto ai lavoratori che raggiungano i requisiti previsti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato nei cinque anni successivi alla risoluzione del rapporto.
In relazione alle nuove decorrenze di assegno straordinario comprese nell’anno 2022 (ultima decorrenza ammessa 1° dicembre 2022, con risoluzione del rapporto di lavoro il 30 novembre 2022), la durata massima dell’assegno straordinario è stata aumentata da cinque a sette anni (pari a 84 mesi).
A tal fine l’Inps ha provveduto ad aggiornare le procedure di liquidazione e ricostituzione degli assegni straordinari interessati (categoria 127).

Aumentata fino a 7 anni la durata massima dell’assegno straordinario 2022 erogato, al personale delle aziende di credito, dal Fondo di solidarietà per la riconversione e riqualificazione professionale, nell’ambito dei processi di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale per l’agevolazione all'esodo (Inps - Messaggio 20 settembre 2022, n. 3401).

Il personale dipendente delle aziende di credito coinvolto in processi di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale, compreso quello con qualifica di dirigente, può essere ammesso a fruire dell’assegno straordinario erogato dal Fondo di solidarietà per la riconversione e riqualificazione professionale, al fine di maturare i requisiti minimi per l’accesso al trattamento pensionistico (il più prossimo tra quello anticipato o di vecchiaia) a carico della gestione previdenziale obbligatoria di appartenenza.
In base al decreto istitutivo del Fondo di solidarietà per la riconversione e riqualificazione professionale, per il sostegno dell'occupazione e del reddito del personale del credito (D.M. 28 luglio 2014, n. 83486), l’assegno straordinario è riconosciuto ai lavoratori che raggiungano i requisiti previsti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato nei cinque anni successivi alla risoluzione del rapporto.
In relazione alle nuove decorrenze di assegno straordinario comprese nell’anno 2022 (ultima decorrenza ammessa 1° dicembre 2022, con risoluzione del rapporto di lavoro il 30 novembre 2022), la durata massima dell’assegno straordinario è stata aumentata da cinque a sette anni (pari a 84 mesi).
A tal fine l’Inps ha provveduto ad aggiornare le procedure di liquidazione e ricostituzione degli assegni straordinari interessati (categoria 127).