CIPL Edilizia Industria Macerata: stabilito l’EVR

Determinato il valore dell’Elemento variabile della retribuzione nella misura massima del 4%

Il 4 luglio 2024, le Parti Sociali Confindustria Macerata, Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, hanno sottoscritto il verbale per la determinazione annuale dell’EVR, per i dipendenti delle imprese edili ed affini della provincia di Macerata, istituito quale premio variabile che tiene conto dell’andamento congiunturale del settore. 
Questo, che non ha incidenza sui singoli istituti retributivi, compreso il trattamento di fine rapporto, viene stabilito nella misura massima del 4% dei minimi tabellari in vigore alla data del 1° marzo 2022, sulla base dei seguenti 4 indicatori, ciascuno con il valore ponderale pari al 25%:
– numero lavoratori iscritti alla Cassa Edile Macerata;
– monte salari denunciati in Cassa Edile Macerata;
– ore di lavoro denunciate in Cassa Edile Macerata;
– numero delle imprese attive in Cassa Edile Macerata.
Pertanto, con riferimento all’anno 2024, verificato che i 4 parametri risultano positivi, a decorrere dal 1° luglio 2024 e fino al 30 giugno 2025, le imprese devono corrispondere l’EVR in quote mensili al personale in forza, nella misura del 4%, fatta salva la possibilità per le imprese di applicare l’EVR aziendale. 
L’erogazione viene effettuata sulle ore lavorabili, come le ore di malattia, ferie, permessi, infortuni e maternità.

Determinato il valore dell'Elemento variabile della retribuzione nella misura massima del 4%

Il 4 luglio 2024, le Parti Sociali Confindustria Macerata, Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, hanno sottoscritto il verbale per la determinazione annuale dell'EVR, per i dipendenti delle imprese edili ed affini della provincia di Macerata, istituito quale premio variabile che tiene conto dell'andamento congiunturale del settore. 
Questo, che non ha incidenza sui singoli istituti retributivi, compreso il trattamento di fine rapporto, viene stabilito nella misura massima del 4% dei minimi tabellari in vigore alla data del 1° marzo 2022, sulla base dei seguenti 4 indicatori, ciascuno con il valore ponderale pari al 25%:
- numero lavoratori iscritti alla Cassa Edile Macerata;
- monte salari denunciati in Cassa Edile Macerata;
- ore di lavoro denunciate in Cassa Edile Macerata;
- numero delle imprese attive in Cassa Edile Macerata.
Pertanto, con riferimento all'anno 2024, verificato che i 4 parametri risultano positivi, a decorrere dal 1° luglio 2024 e fino al 30 giugno 2025, le imprese devono corrispondere l'EVR in quote mensili al personale in forza, nella misura del 4%, fatta salva la possibilità per le imprese di applicare l'EVR aziendale. 
L'erogazione viene effettuata sulle ore lavorabili, come le ore di malattia, ferie, permessi, infortuni e maternità.

Assegno di inclusione: arrivano le indicazioni attuative

Pubblicate le principali indicazioni utili nella gestione delle attività indirizzate ai beneficiari (Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nota 16 luglio 2024, n. 12607).

Il Ministero del lavoro ha fornito alcune indicazioni utili nella gestione delle attività indirizzate ai beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI), per assicurare una capillare informazione su alcune nuove disposizioni e funzionalità messe a disposizione ai fini dell’attuazione della misura.

Decadenza e sospensione del beneficio

La mancata presentazione alle convocazioni dei servizi sociali, senza giustificato motivo, comporta la decadenza dal beneficio.
Anche in assenza di convocazione i beneficiari sono tenuti a presentarsi spontaneamente ai servizi nei tempi
stabiliti dalla norma: in caso di mancata presentazione agli incontri, che devono tenersi entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD, ovvero, per le domande ADI pervenute ad INPS entro il 29 febbraio 2024, entro 120 giorni dalla successiva trasmissione dei dati delle domande ai comuni tramite la piattaforma GePI, il beneficio viene sospeso.
A tal proposito si precisa che INPS ha disposto che la sospensione del pagamento avviene dal mese successivo al mese in cui scade il termine per la presentazione. Le registrazioni di avvenuto incontro o presentazione che perverranno a INPS, tramite GePI, entro il giorno 20 del mese successivo alla scadenza saranno rielaborate in tempo utile per le relative disposizioni mensili di pagamento. Quelle che verranno inserite successivamente a questa data, saranno rielaborate per i pagamenti del mese successivo alla data di inserimento. I beneficiari recupereranno la o le mensilità spettanti e non percepite, come arretrato.

Obblighi di monitoraggio

In base agli esiti dell’analisi preliminare da parte dei servizi sociali e alla registrazione in piattaforma GePI delle informazioni relative alla condizione di attivabile al lavoro dei componenti tra i 18 e i 59 anni, con responsabilità genitoriali, viene individuata dall’INPS e rappresentata in piattaforma SIISL e in GePI, per ogni componente il nucleo familiare beneficiario dell’ADI, la tipologia di obblighi nell’ambito del percorso di attivazione lavorativa e di inclusione sociale.
I componenti che risulteranno esonerati dagli obblighi di attivazione lavorativa, e che pertanto non saranno tenuti
a sottoscrivere un Patto di servizio personalizzato con i servizi per il lavoro, hanno comunque l’obbligo di presentarsi ogni 90 giorni presso i servizi sociali o presso gli istituti di patronato per confermare la loro posizione, pena la sospensione del beneficio.
Dall’obbligo di presentazione sono esclusi i componenti il nucleo familiare di età pari o superiore a 60 anni, i
componenti con disabilità certificata ai fini ISEE e i componenti inseriti in percorsi di protezione relativi alla
violenza di genere e le donne vittime di violenza, con o senza figli, prese in carico da centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni o dai servizi sociali.
Tale esclusione non si applica in presenza di minorenni in obbligo scolastico, qualora non siano presenti altri adulti oltre ai soggetti esonerati di età pari o superiore a 60 anni o con disabilità. In questo caso è obbligatoria la sottoscrizione del Patto di Inclusione Sociale (PaIS) e la partecipazione per almeno un componente adulto ai relativi incontri di monitoraggio e di conferma della propria posizione da effettuarsi presso i servizi sociali o gli istituti di patronato entro 90 giorni dall’ultimo incontro effettuato.
In caso di nuclei composti esclusivamente da componenti inseriti nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere e minorenni in obbligo scolastico, è obbligatoria la sottoscrizione del Patto di Inclusione Sociale (PaIS), da elaborarsi tenendo conto del percorso di protezione avviato, senza obbligo di monitoraggio ogni 90 giorni. 

I requisiti

I requisiti di accesso alla domanda devono essere posseduti nel corso di tutto il periodo di erogazione. INPS ogni mese, prima dell’erogazione della mensilità, effettua le verifiche automatiche. In caso di variazioni che comportano la decadenza o in caso di sanzioni, il nucleo decade. L’aggiornamento sulla avvenuta decadenza viene effettuata telematicamente da INPS alla piattaforma SIISL e a GePI. L’aggiornamento delle piattaforme può richiedere qualche giorno. 

Cambi di residenza

L’INPS ha messo a disposizione per i cambi di residenza una nuova funzionalità che consente di indicare eventuali variazioni dei dati relativi alla residenza dichiarati nella domanda (messaggio 2146/2024).
Le applicazioni sono disponibili sul sito istituzionale dell’INPS e sono quelle utilizzate per l’inserimento delle domande e la consultazione degli esiti. 

Istanze di riesame

Dal 29 febbraio 2024 è disponibile nella procedura ADI, accessibile dal portale istituzionale dell’INPS, il dettaglio delle causali delle domande respinte per le quali il richiedente potrà presentare istanza di riesame alla sede INPS territorialmente competente, entro 30 giorni dalla data in cui ha ricevuto comunicazione dell’esito, o presentare ricorso giudiziario. Per le domande ADI poste in evidenza alle sedi per omissioni o difformità della DSU ISEE, gli utenti riceveranno un SMS o una email di notifica dell’evidenza. Le sedi INPS, presa in carico la domanda, contatteranno gli utenti per acquisire eventuale documentazione integrativa o una nuova DSU al fine di sanare l’incongruenza. I richiedenti l’ADI hanno 60 giorni per integrare la documentazione, colmare le omissioni oppure ripresentare una nuova DSU presso la sede. Decorso inutilmente tale termine, la domanda sarà respinta.

L’INPS ha anche fornito indicazioni in merito alla gestione delle istanze di riesame. In particolare, per la verifica della condizione di svantaggio è previsto che le istanze di riesame presentate da soggetti, la cui domanda è stata respinta per mancato riscontro positivo della condizione di svantaggio o inserimento nei programmi di cura e assistenza indicati in domanda, devono essere sempre trasmesse alle strutture territoriali dell’INPS.
Nel caso in cui l’esito negativo derivi da un errata indicazione nella domanda dell’amministrazione che ha
rilasciato la certificazione della condizione di svantaggio o dell’inserimento nei relativi programmi, la struttura
territoriale dell’INPS, sulla base delle indicazioni fornite dagli utenti, deve accertare direttamente con le amministrazioni competenti quanto dichiarato nell’istanza di riesame.
A seguito dell’esito positivo della verifica, comunicata formalmente dall’amministrazione competente alla
struttura territoriale dell’Istituto, la stessa può operare con la specifica funzionalità di sblocco, di recente rilascio, che prevede l’inserimento di una motivazione, selezionabile da apposito menu a tendina, in modo che solo per le motivazioni presenti sia possibile operare lo sblocco.

Pubblicate le principali indicazioni utili nella gestione delle attività indirizzate ai beneficiari (Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nota 16 luglio 2024, n. 12607).

Il Ministero del lavoro ha fornito alcune indicazioni utili nella gestione delle attività indirizzate ai beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI), per assicurare una capillare informazione su alcune nuove disposizioni e funzionalità messe a disposizione ai fini dell’attuazione della misura.

Decadenza e sospensione del beneficio

La mancata presentazione alle convocazioni dei servizi sociali, senza giustificato motivo, comporta la decadenza dal beneficio.
Anche in assenza di convocazione i beneficiari sono tenuti a presentarsi spontaneamente ai servizi nei tempi
stabiliti dalla norma: in caso di mancata presentazione agli incontri, che devono tenersi entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD, ovvero, per le domande ADI pervenute ad INPS entro il 29 febbraio 2024, entro 120 giorni dalla successiva trasmissione dei dati delle domande ai comuni tramite la piattaforma GePI, il beneficio viene sospeso.
A tal proposito si precisa che INPS ha disposto che la sospensione del pagamento avviene dal mese successivo al mese in cui scade il termine per la presentazione. Le registrazioni di avvenuto incontro o presentazione che perverranno a INPS, tramite GePI, entro il giorno 20 del mese successivo alla scadenza saranno rielaborate in tempo utile per le relative disposizioni mensili di pagamento. Quelle che verranno inserite successivamente a questa data, saranno rielaborate per i pagamenti del mese successivo alla data di inserimento. I beneficiari recupereranno la o le mensilità spettanti e non percepite, come arretrato.

Obblighi di monitoraggio

In base agli esiti dell’analisi preliminare da parte dei servizi sociali e alla registrazione in piattaforma GePI delle informazioni relative alla condizione di attivabile al lavoro dei componenti tra i 18 e i 59 anni, con responsabilità genitoriali, viene individuata dall’INPS e rappresentata in piattaforma SIISL e in GePI, per ogni componente il nucleo familiare beneficiario dell’ADI, la tipologia di obblighi nell’ambito del percorso di attivazione lavorativa e di inclusione sociale.
I componenti che risulteranno esonerati dagli obblighi di attivazione lavorativa, e che pertanto non saranno tenuti
a sottoscrivere un Patto di servizio personalizzato con i servizi per il lavoro, hanno comunque l’obbligo di presentarsi ogni 90 giorni presso i servizi sociali o presso gli istituti di patronato per confermare la loro posizione, pena la sospensione del beneficio.
Dall’obbligo di presentazione sono esclusi i componenti il nucleo familiare di età pari o superiore a 60 anni, i
componenti con disabilità certificata ai fini ISEE e i componenti inseriti in percorsi di protezione relativi alla
violenza di genere e le donne vittime di violenza, con o senza figli, prese in carico da centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni o dai servizi sociali.
Tale esclusione non si applica in presenza di minorenni in obbligo scolastico, qualora non siano presenti altri adulti oltre ai soggetti esonerati di età pari o superiore a 60 anni o con disabilità. In questo caso è obbligatoria la sottoscrizione del Patto di Inclusione Sociale (PaIS) e la partecipazione per almeno un componente adulto ai relativi incontri di monitoraggio e di conferma della propria posizione da effettuarsi presso i servizi sociali o gli istituti di patronato entro 90 giorni dall’ultimo incontro effettuato.
In caso di nuclei composti esclusivamente da componenti inseriti nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere e minorenni in obbligo scolastico, è obbligatoria la sottoscrizione del Patto di Inclusione Sociale (PaIS), da elaborarsi tenendo conto del percorso di protezione avviato, senza obbligo di monitoraggio ogni 90 giorni. 

I requisiti

I requisiti di accesso alla domanda devono essere posseduti nel corso di tutto il periodo di erogazione. INPS ogni mese, prima dell’erogazione della mensilità, effettua le verifiche automatiche. In caso di variazioni che comportano la decadenza o in caso di sanzioni, il nucleo decade. L’aggiornamento sulla avvenuta decadenza viene effettuata telematicamente da INPS alla piattaforma SIISL e a GePI. L’aggiornamento delle piattaforme può richiedere qualche giorno. 

Cambi di residenza

L'INPS ha messo a disposizione per i cambi di residenza una nuova funzionalità che consente di indicare eventuali variazioni dei dati relativi alla residenza dichiarati nella domanda (messaggio 2146/2024).
Le applicazioni sono disponibili sul sito istituzionale dell'INPS e sono quelle utilizzate per l’inserimento delle domande e la consultazione degli esiti. 

Istanze di riesame

Dal 29 febbraio 2024 è disponibile nella procedura ADI, accessibile dal portale istituzionale dell’INPS, il dettaglio delle causali delle domande respinte per le quali il richiedente potrà presentare istanza di riesame alla sede INPS territorialmente competente, entro 30 giorni dalla data in cui ha ricevuto comunicazione dell’esito, o presentare ricorso giudiziario. Per le domande ADI poste in evidenza alle sedi per omissioni o difformità della DSU ISEE, gli utenti riceveranno un SMS o una email di notifica dell’evidenza. Le sedi INPS, presa in carico la domanda, contatteranno gli utenti per acquisire eventuale documentazione integrativa o una nuova DSU al fine di sanare l’incongruenza. I richiedenti l’ADI hanno 60 giorni per integrare la documentazione, colmare le omissioni oppure ripresentare una nuova DSU presso la sede. Decorso inutilmente tale termine, la domanda sarà respinta.

L'INPS ha anche fornito indicazioni in merito alla gestione delle istanze di riesame. In particolare, per la verifica della condizione di svantaggio è previsto che le istanze di riesame presentate da soggetti, la cui domanda è stata respinta per mancato riscontro positivo della condizione di svantaggio o inserimento nei programmi di cura e assistenza indicati in domanda, devono essere sempre trasmesse alle strutture territoriali dell’INPS.
Nel caso in cui l’esito negativo derivi da un errata indicazione nella domanda dell’amministrazione che ha
rilasciato la certificazione della condizione di svantaggio o dell’inserimento nei relativi programmi, la struttura
territoriale dell'INPS, sulla base delle indicazioni fornite dagli utenti, deve accertare direttamente con le amministrazioni competenti quanto dichiarato nell’istanza di riesame.
A seguito dell’esito positivo della verifica, comunicata formalmente dall’amministrazione competente alla
struttura territoriale dell’Istituto, la stessa può operare con la specifica funzionalità di sblocco, di recente rilascio, che prevede l’inserimento di una motivazione, selezionabile da apposito menu a tendina, in modo che solo per le motivazioni presenti sia possibile operare lo sblocco.


Agenzia delle entrate: catasto sempre più digitale per gli utenti del canale SISTER

Due nuovi servizi per gli utenti SISTER, la piattaforma telematica dell’Agenzia delle entrate dedicata ai professionisti abilitati e agli enti pubblici e privati. È ora infatti possibile richiedere le visure degli stadi storici delle mappe ovvero gli esemplari unici delle mappe (Agenzia delle entrate, comunicato 16 luglio 2024).

Gli utenti di SISTER possono ora ottenere l’estratto di una mappa a uno specifico stadio storico, dal 2014 ad oggi. Nell’archivio catastale è infatti registrata ogni singola variazione nelle geometrie delle mappe in quest’arco temporale.

 

L’utenza professionale, può eseguire la ricostruzione storico-grafica delle geometrie delle particelle catastali di interesse indicando il numero della particella esistente alla data della richiesta.

Le nuove funzionalità prevedono anche la possibilità di richiedere la visura dei fogli originali di impianto, cioè gli esemplari unici delle mappe, disegnati a mano e costruiti con le informazioni rilevate sul terreno dai tecnici del Catasto al momento dell’impianto del sistema cartografico.

 

Tra le altre novità, l’Agenzia rende disponibili per l’acquisto oltre 200mila immagini dei fogli originali di impianto delle mappe per cui è stata completata la georeferenziazione, cioè l’attribuzione di coordinate.

Gli utenti, infine, possono acquistare anche i file vettoriali delle mappe utilizzabili direttamente nei software GIS e in un formato open, più adatto all’interscambio e all’archiviazione dei dati geometrici. 

 

Previa stipula di una convenzione con l’Agenzia, dunque, il canale telematico consentirà di consultare le banche dati per eseguire visure, ricerche catastali e ispezioni ipotecarie.

Tramite SISTER, inoltre, sarà possibile presentare documenti per l’aggiornamento delle banche dati catastale e ipotecaria. 

Due nuovi servizi per gli utenti SISTER, la piattaforma telematica dell’Agenzia delle entrate dedicata ai professionisti abilitati e agli enti pubblici e privati. È ora infatti possibile richiedere le visure degli stadi storici delle mappe ovvero gli esemplari unici delle mappe (Agenzia delle entrate, comunicato 16 luglio 2024).

Gli utenti di SISTER possono ora ottenere l’estratto di una mappa a uno specifico stadio storico, dal 2014 ad oggi. Nell’archivio catastale è infatti registrata ogni singola variazione nelle geometrie delle mappe in quest’arco temporale.

 

L’utenza professionale, può eseguire la ricostruzione storico-grafica delle geometrie delle particelle catastali di interesse indicando il numero della particella esistente alla data della richiesta.

Le nuove funzionalità prevedono anche la possibilità di richiedere la visura dei fogli originali di impianto, cioè gli esemplari unici delle mappe, disegnati a mano e costruiti con le informazioni rilevate sul terreno dai tecnici del Catasto al momento dell’impianto del sistema cartografico.

 

Tra le altre novità, l’Agenzia rende disponibili per l’acquisto oltre 200mila immagini dei fogli originali di impianto delle mappe per cui è stata completata la georeferenziazione, cioè l’attribuzione di coordinate.

Gli utenti, infine, possono acquistare anche i file vettoriali delle mappe utilizzabili direttamente nei software GIS e in un formato open, più adatto all’interscambio e all’archiviazione dei dati geometrici. 

 

Previa stipula di una convenzione con l'Agenzia, dunque, il canale telematico consentirà di consultare le banche dati per eseguire visure, ricerche catastali e ispezioni ipotecarie.

Tramite SISTER, inoltre, sarà possibile presentare documenti per l’aggiornamento delle banche dati catastale e ipotecaria. 

CCNL Scuole Private Religiose: siglato il nuovo CCNL

Tra le novità integrazioni salariali e figure professionali 

Lo scorso 3 luglio è stato siglato tra Agidae e Flc-Cgil, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Sinasca il rinnovo del CCNL per il personale direttivo, docente, amministrativo, tecnico ed ausiliario occupato negli Istituti aderenti all’Agidae.
Il contratto decorre dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2027.
Previsti nuovi minimi.

Livello  Minimo dal 1° Settembre 2024  Minimo dal 1° settembre 2025
1 1.642, 99 euro  1.673,66 euro 
2 1.688,35 euro  1.719,87 euro 
3 1.735,58 euro 1.767,98 euro 
4 1.787,92 euro  1.821,29 euro 
5 1.874,80 euro  1.909,80 euro 
6 2.079,91 euro  2.118,74 euro 

All’interno della classificazione del personale al 3° livello definita la nuova figura di  “lettore di lingua madre o esperto di lingua straniera in compresenza con il docente“.
Prevista l’indennità di trasferta per un importo pari a 50,00 euro lordi al giorno con riposo compensativo per le domeniche e le festività infrasettimanali.
Viene costituito il fondo di previdenza complementare Previfonder, alimentato, per i lavoratori che vi aderisco, da un contributo mensile a carico dell’Istituto pari al 2% della retribuzione tabellare in atto al 31 dicembre 2023 (rapportata nei part time), versato a partire dal mese successivo alla costituzione del fondo.
 Il lavoratore iscritto al Fondo di previdenza complementare, può chiedere un’anticipazione della posizione maturata nei seguenti casi:

a) con qualsiasi anzianità di iscrizione nella quota massima del 75%, per spese sanitarie, a seguito di gravissime situazioni inerenti lo stesso lavoratore, il coniuge, i figli, per terapie e interventi straordinari riconosciuti dalle Autorità Sanitarie pubbliche;

b) con almeno 8 anni di iscrizione nella quota massima del 75% per l’acquisto della prima casa per sé o per i figli, per la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria, restauro, ristrutturazione della casa di abitazione;

c)  con almeno 8 anni di anzianità di iscrizione nella quota massima del 30% per ulteriori esigenze personali non documentate.

Tra le novità integrazioni salariali e figure professionali 

Lo scorso 3 luglio è stato siglato tra Agidae e Flc-Cgil, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Sinasca il rinnovo del CCNL per il personale direttivo, docente, amministrativo, tecnico ed ausiliario occupato negli Istituti aderenti all’Agidae.
Il contratto decorre dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2027.
Previsti nuovi minimi.

Livello  Minimo dal 1° Settembre 2024  Minimo dal 1° settembre 2025
1 1.642, 99 euro  1.673,66 euro 
2 1.688,35 euro  1.719,87 euro 
3 1.735,58 euro 1.767,98 euro 
4 1.787,92 euro  1.821,29 euro 
5 1.874,80 euro  1.909,80 euro 
6 2.079,91 euro  2.118,74 euro 

All'interno della classificazione del personale al 3° livello definita la nuova figura di  "lettore di lingua madre o esperto di lingua straniera in compresenza con il docente".
Prevista l'indennità di trasferta per un importo pari a 50,00 euro lordi al giorno con riposo compensativo per le domeniche e le festività infrasettimanali.
Viene costituito il fondo di previdenza complementare Previfonder, alimentato, per i lavoratori che vi aderisco, da un contributo mensile a carico dell’Istituto pari al 2% della retribuzione tabellare in atto al 31 dicembre 2023 (rapportata nei part time), versato a partire dal mese successivo alla costituzione del fondo.
 Il lavoratore iscritto al Fondo di previdenza complementare, può chiedere un’anticipazione della posizione maturata nei seguenti casi:

a) con qualsiasi anzianità di iscrizione nella quota massima del 75%, per spese sanitarie, a seguito di gravissime situazioni inerenti lo stesso lavoratore, il coniuge, i figli, per terapie e interventi straordinari riconosciuti dalle Autorità Sanitarie pubbliche;

b) con almeno 8 anni di iscrizione nella quota massima del 75% per l’acquisto della prima casa per sé o per i figli, per la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria, restauro, ristrutturazione della casa di abitazione;

c)  con almeno 8 anni di anzianità di iscrizione nella quota massima del 30% per ulteriori esigenze personali non documentate.

CCNL Scuole Private Laiche (Aninsei): siglato il rinnovo contrattuale

Nel rinnovo contrattuale sono previsti aumenti retributivi, Una Tantum, rimborso welfare e valorizzazione dell’educatore di prima infanzia

La Uil-Suola Rua ha comunicato, in data 13 luglio, l’avvenuta sottoscrizione del rinnovo del CCNL Scuole private laiche (Aninsei) 2024-2027. Alla firma non hanno partecipato Cisl-Scuola e Snals-Scuola. Per quel che concerne la parte economica, sulla base della variazione percentuale (1,9% per il 2024; 2,0% per il 2025; 2,0% per il 2026 e 2,0% per il 2027), il rinnovo contrattuale prevede aumenti retributivi calibrati sul livello VI che ammontano complessivamente a 130,00 euro che vengono ripartiti come segue:
50,00 euro dal 1° gennaio 2025;
50,00 euro dal 1° gennaio 2026;
30,00 euro dal 1° gennaio 2027
A questo si aggiunge l’importo di 100,00 euro a titolo di Una Tantum per il 2024, da corrispondere entro novembre 2024, recuperando la disdetta tardiva del CCNL precedente. 
Dalla retribuzione base attualmente in vigore al VI livello, vale a dire 1.489,64 euro, calcolata al 1° settembre 2023, si ha un aumento dell’8,73%. Una valore che superiore all’IPCA calcolato nello stesso periodo e, di fatto, superiore all’aumento previsto per il costo della vita. 
In materia di normativa, si segnalano due elementi importanti:
10,00 euro mensili corrisposte a titolo di rimborso dell’assistenza sanitaria integrativa tramite le prestazioni fornite da FasiOpen, dal 1° gennaio 2025;
1% della retribuzione (all’incirca 17,2 euro) corrisposto ai lavoratori che vogliono aderire alla pensione integrativa, come contributo a carico degli istituti aderenti ad Aninsei. Valorizzata anche la figura dell’educatore della prima infanzia, come si evince dalla nota di Aninsei, che viene equiparata all’insegnante della scuola dell’infanzia, raggiungendo il livello di inquadramento superiore e passando dal 3° al 4° livello contributivo. 

Nel rinnovo contrattuale sono previsti aumenti retributivi, Una Tantum, rimborso welfare e valorizzazione dell'educatore di prima infanzia

La Uil-Suola Rua ha comunicato, in data 13 luglio, l'avvenuta sottoscrizione del rinnovo del CCNL Scuole private laiche (Aninsei) 2024-2027. Alla firma non hanno partecipato Cisl-Scuola e Snals-Scuola. Per quel che concerne la parte economica, sulla base della variazione percentuale (1,9% per il 2024; 2,0% per il 2025; 2,0% per il 2026 e 2,0% per il 2027), il rinnovo contrattuale prevede aumenti retributivi calibrati sul livello VI che ammontano complessivamente a 130,00 euro che vengono ripartiti come segue:
- 50,00 euro dal 1° gennaio 2025;
- 50,00 euro dal 1° gennaio 2026;
- 30,00 euro dal 1° gennaio 2027
A questo si aggiunge l'importo di 100,00 euro a titolo di Una Tantum per il 2024, da corrispondere entro novembre 2024, recuperando la disdetta tardiva del CCNL precedente. 
Dalla retribuzione base attualmente in vigore al VI livello, vale a dire 1.489,64 euro, calcolata al 1° settembre 2023, si ha un aumento dell'8,73%. Una valore che superiore all'IPCA calcolato nello stesso periodo e, di fatto, superiore all'aumento previsto per il costo della vita. 
In materia di normativa, si segnalano due elementi importanti:
- 10,00 euro mensili corrisposte a titolo di rimborso dell'assistenza sanitaria integrativa tramite le prestazioni fornite da FasiOpen, dal 1° gennaio 2025;
- 1% della retribuzione (all'incirca 17,2 euro) corrisposto ai lavoratori che vogliono aderire alla pensione integrativa, come contributo a carico degli istituti aderenti ad Aninsei. Valorizzata anche la figura dell'educatore della prima infanzia, come si evince dalla nota di Aninsei, che viene equiparata all'insegnante della scuola dell'infanzia, raggiungendo il livello di inquadramento superiore e passando dal 3° al 4° livello contributivo. 

Giornalisti parasubordinati, al via la nuova procedura di denuncia contributiva

Partito il 16 luglio il DasmOnline per agevolare lo svolgimento degli adempimenti contributivi (INPGI, circolare 9 luglio 2024, n. 6).

L’INPGI ha comunicato l’operatività, a partire dal 16 luglio, di una nuova procedura per la predisposizione e trasmissione della denuncia contributiva mensile, denominata DasmOnline, che sostituisce l’attuale procedura DASM. Ad ogni modo, è previsto sino al prossimo 16 Gennaio 2025 un periodo di transizione durante il quale sarà possibile continuare a utilizzare il DASM.  

Modalità di accesso

L’accesso al Portale DasmOnline sarà attivo tutti i giorni dalle ore 8:00 alle 20.00. La nuova procedura sarà utilizzabile esclusivamente tramite Internet collegandosi al sito indicato nella circolare in commento e utilizzando uno dei seguenti browser web attualmente supportati:
Mozilla Firefox (raccomandato);
Microsoft Edge;
Google Chrome;
Safari.  

L’autenticazione al Portale DasmOnline avviene tramite SPID o CIE esclusivamente da parte del legale rappresentante dell’azienda oppure da parte di un suo delegato.
Le deleghe attualmente comunicate a INPGI, relativamente all’invio della denuncia DASM tramite i servizi Entratel, non sono valide per l’invio tramite Dasm Online, e dovranno quindi essere nuovamente comunicate all’Istituto  esclusivamente tramite il Portale DasmOnline compilando
l’apposito form online disponibile. Nella delega DasmOnline sarà inoltre obbligatorio comunicare la PEC del delegato. 

Presentazione della denuncia contributiva 

Sono disponibili 2 modalità operative:
– Compilazione manuale della denuncia;
– Import dei dati di retribuzioni e compensi a partire da un file di testo, analogamente a come già avviene per la procedura DASM attuale. Per quanto riguarda il file di import, il tracciato resta identico a quello attualmente in uso, ma è prevista la seguente differenza nelle modalità di comunicazione dei dati: attualmente i dati dei contratti di collaborazione possono essere comunicati in denuncia una sola volta, all’atto di attivazione e chiusura, mentre con il DasmOnline:
– in ogni denuncia dovranno sempre essere riportati tutti i dati dei contratti attivi;
– la segnalazione di chiusura continua a poter essere comunicata una sola volta.
L’inoltro della denuncia avverrà direttamente nei confronti dell’INPGI, attraverso il Portale DasmOnline, senza il tramite dei servizi dell’Agenzia delle Entrate.  

Infine, per i committenti, non è prevista alcuna variazione nella tempistica di presentazione della denuncia: l’invio tramite il Portale DasmOnline deve avvenire entro il giorno 16 del mese successivo a quello di paga (si ricorda che per i co.co.co. vige il principio di cassa). Se tale giorno è festivo, il termine è prorogato al primo giorno lavorativo successivo.

Le caratteristiche di DasmOnline

Il portale consente di visualizzare le denunce relative agli ultimi 12 mesi solari. Pertanto, è opportuno per l’Azienda provvedere ad eseguire periodicamente copie delle denunce sui propri sistemi tramite l’apposita funzione disponibile sul portale. Per agevolare la migrazione è possibile, prima di iniziare ad utilizzare il DasmOnline, importare sul portale le denunce già inviate tramite DASM a partire da Gennaio 2023.  Peraltro, è disponibile sul sito INPGI e sul Portale DasmOnline stesso un manuale per tutti i dettagli tecnici relativi all’uso.

Partito il 16 luglio il DasmOnline per agevolare lo svolgimento degli adempimenti contributivi (INPGI, circolare 9 luglio 2024, n. 6).

L'INPGI ha comunicato l'operatività, a partire dal 16 luglio, di una nuova procedura per la predisposizione e trasmissione della denuncia contributiva mensile, denominata DasmOnline, che sostituisce l’attuale procedura DASM. Ad ogni modo, è previsto sino al prossimo 16 Gennaio 2025 un periodo di transizione durante il quale sarà possibile continuare a utilizzare il DASM.  

Modalità di accesso

L’accesso al Portale DasmOnline sarà attivo tutti i giorni dalle ore 8:00 alle 20.00. La nuova procedura sarà utilizzabile esclusivamente tramite Internet collegandosi al sito indicato nella circolare in commento e utilizzando uno dei seguenti browser web attualmente supportati:
- Mozilla Firefox (raccomandato);
- Microsoft Edge;
- Google Chrome;
- Safari.  

L’autenticazione al Portale DasmOnline avviene tramite SPID o CIE esclusivamente da parte del legale rappresentante dell’azienda oppure da parte di un suo delegato.
Le deleghe attualmente comunicate a INPGI, relativamente all’invio della denuncia DASM tramite i servizi Entratel, non sono valide per l’invio tramite Dasm Online, e dovranno quindi essere nuovamente comunicate all'Istituto  esclusivamente tramite il Portale DasmOnline compilando
l’apposito form online disponibile. Nella delega DasmOnline sarà inoltre obbligatorio comunicare la PEC del delegato. 

Presentazione della denuncia contributiva 

Sono disponibili 2 modalità operative:
- Compilazione manuale della denuncia;
- Import dei dati di retribuzioni e compensi a partire da un file di testo, analogamente a come già avviene per la procedura DASM attuale. Per quanto riguarda il file di import, il tracciato resta identico a quello attualmente in uso, ma è prevista la seguente differenza nelle modalità di comunicazione dei dati: attualmente i dati dei contratti di collaborazione possono essere comunicati in denuncia una sola volta, all’atto di attivazione e chiusura, mentre con il DasmOnline:
- in ogni denuncia dovranno sempre essere riportati tutti i dati dei contratti attivi;
- la segnalazione di chiusura continua a poter essere comunicata una sola volta.
L’inoltro della denuncia avverrà direttamente nei confronti dell’INPGI, attraverso il Portale DasmOnline, senza il tramite dei servizi dell’Agenzia delle Entrate.  

Infine, per i committenti, non è prevista alcuna variazione nella tempistica di presentazione della denuncia: l'invio tramite il Portale DasmOnline deve avvenire entro il giorno 16 del mese successivo a quello di paga (si ricorda che per i co.co.co. vige il principio di cassa). Se tale giorno è festivo, il termine è prorogato al primo giorno lavorativo successivo.

Le caratteristiche di DasmOnline

Il portale consente di visualizzare le denunce relative agli ultimi 12 mesi solari. Pertanto, è opportuno per l’Azienda provvedere ad eseguire periodicamente copie delle denunce sui propri sistemi tramite l’apposita funzione disponibile sul portale. Per agevolare la migrazione è possibile, prima di iniziare ad utilizzare il DasmOnline, importare sul portale le denunce già inviate tramite DASM a partire da Gennaio 2023.  Peraltro, è disponibile sul sito INPGI e sul Portale DasmOnline stesso un manuale per tutti i dettagli tecnici relativi all’uso.

CCNL Istituzioni Socio Assistenziali Uneba: sit-in e mobilitazioni in vista dello sciopero

Continuano le proteste e le mobilitazioni per il rinnovo del CCNL atteso da ormai quasi 5 anni

Prosegue lo stato di agitazione indetto dalle organizzazioni sindacali Fp-Cgil, Cisl-Fp, Fisascat-Cisl, Uil-Fpl e Uiltucs, a seguito del mancato accordo sulla procedura di raffreddamento attivata al Ministero del Lavoro, che si concluderà con la giornata di sciopero indetta per il 16 settembre 2024
Uneba, nonostante sia disponibile ad erogare 50,00 euro per il rinnovo contrattuale 2020/2025, ha subordinato la sottoscrizione dell’accordo all’intervento delle istituzioni pubbliche per la copertura economica del rinnovo contrattuale.
L’attivo unitario delle strutture, dei delegati e delle delegate del 3 luglio 2024, ha dato mandato alle OO.SS. di attivare il confronto con le istituzioni regionali, attraverso lo svolgimento di sit-in e presidi di protesta di fronte le sedi delle Regioni e in tutte le province. Difatti, i sindacati pretendono un incontro mirato sulla situazione di disagio in cui versano i 135 mila dipendenti del settore, richiedendo anche, alle autorità ecclesiastiche, di supportare la loro causa, contribuendo alla sensibilizzazione delle istituzioni sull’importanza di un contratto giusto per i lavoratori del settore che partecipano, con grande umanità, a migliorare la vita delle persone fragili.

Continuano le proteste e le mobilitazioni per il rinnovo del CCNL atteso da ormai quasi 5 anni

Prosegue lo stato di agitazione indetto dalle organizzazioni sindacali Fp-Cgil, Cisl-Fp, Fisascat-Cisl, Uil-Fpl e Uiltucs, a seguito del mancato accordo sulla procedura di raffreddamento attivata al Ministero del Lavoro, che si concluderà con la giornata di sciopero indetta per il 16 settembre 2024
Uneba, nonostante sia disponibile ad erogare 50,00 euro per il rinnovo contrattuale 2020/2025, ha subordinato la sottoscrizione dell'accordo all'intervento delle istituzioni pubbliche per la copertura economica del rinnovo contrattuale.
L'attivo unitario delle strutture, dei delegati e delle delegate del 3 luglio 2024, ha dato mandato alle OO.SS. di attivare il confronto con le istituzioni regionali, attraverso lo svolgimento di sit-in e presidi di protesta di fronte le sedi delle Regioni e in tutte le province. Difatti, i sindacati pretendono un incontro mirato sulla situazione di disagio in cui versano i 135 mila dipendenti del settore, richiedendo anche, alle autorità ecclesiastiche, di supportare la loro causa, contribuendo alla sensibilizzazione delle istituzioni sull'importanza di un contratto giusto per i lavoratori del settore che partecipano, con grande umanità, a migliorare la vita delle persone fragili.

CCNL Metalmeccanica: posizioni ancora distanti nel terzo incontro per il rinnovo

Prosegue il confronto per il rinnovo contrattuale dei metalmeccanici

Con un comunicato stampa diramato l’11 luglio scorso, la Fiom-Cgil ha reso noto l’esito del terzo, dei quattro incontri, calendarizzati per il rinnovo del CCNL Metalmeccanica che, purtroppo, non ha dato i risultati sperati. Nel corso dell’incontro sono stati affrontati tematiche quali: diritti di informazione e partecipazione; parità di genere e altri diritti sindacali. Le OO.SS. hanno evidenziato come sia importante recepire la direttiva Ue 2023/970, affinché i metalmeccanici siano i primi a colmare il gap salariale tra lavoratrici e lavoratori. Sul fronte dell’informazione e della partecipazione risulta importante predisporre un Protocollo di partecipazione, definendo percorsi di consultazione e comitati di partecipazione, ampliando gli ambiti e aumentando il coinvolgimento delle Rsu. In questo senso, le Sigle puntano all’introduzione dell’obbligo di informazione annuale da parte delle imprese come vincolo contrattuale. 
Inoltre, in sede di contrattazione sono state avanzate anche richieste in merito a: tutele aggiuntive per i lavoratori stranieri; migliorare la normativa sulla malattia e risolvere il problema della proliferazione dei contratti nazionali. 

Prosegue il confronto per il rinnovo contrattuale dei metalmeccanici

Con un comunicato stampa diramato l'11 luglio scorso, la Fiom-Cgil ha reso noto l'esito del terzo, dei quattro incontri, calendarizzati per il rinnovo del CCNL Metalmeccanica che, purtroppo, non ha dato i risultati sperati. Nel corso dell'incontro sono stati affrontati tematiche quali: diritti di informazione e partecipazione; parità di genere e altri diritti sindacali. Le OO.SS. hanno evidenziato come sia importante recepire la direttiva Ue 2023/970, affinché i metalmeccanici siano i primi a colmare il gap salariale tra lavoratrici e lavoratori. Sul fronte dell'informazione e della partecipazione risulta importante predisporre un Protocollo di partecipazione, definendo percorsi di consultazione e comitati di partecipazione, ampliando gli ambiti e aumentando il coinvolgimento delle Rsu. In questo senso, le Sigle puntano all'introduzione dell'obbligo di informazione annuale da parte delle imprese come vincolo contrattuale. 
Inoltre, in sede di contrattazione sono state avanzate anche richieste in merito a: tutele aggiuntive per i lavoratori stranieri; migliorare la normativa sulla malattia e risolvere il problema della proliferazione dei contratti nazionali. 

CCNL Funzioni locali: terzo incontro all’Aran per il rinnovo del contratto

Sulla base delle previsioni dell’Aran l’incremento economico medio a regime sarà di euro 136,00 euro lordi

Si è svolto nei giorni scorsi il terzo incontro all’Aran per il rinnovo del CCNL Funzioni Locali triennio 2022/2024. Il confronto ha avuto inizio con l’illustrazione da parte dell’Aran delle risorse economiche disponibili per gli adeguamenti contrattuali, confermando l’incremento dall’anno 2024 pari al 5,78%, calcolato sulla retribuzione media al 31/12/2021. Dall’incremento del 5,78% occorre eliminare oltre il 50%, in quanto già corrisposto a titolo di indennità di vacanza contrattuale rinforzata dal 01/01/2024. Per gli anni 2022 e 2023, invece, l’indennità di vacanza contrattuale copre interamente gli aumenti. 
Sulla base delle previsioni dell’Aran, l’incremento medio a regime sarà di 136,00 euro lordi, da dividere in sede di contrattazione tra lo stipendio tabellare ed il salario accessorio.
Dal punto di vista normativo è stata ribadita la disponibilità a lavorare alla stesura di un contratto normativo che migliori e dia ulteriori risposte alle problematiche emerse nell’attuale contratto vigente. Per tale motivo, è stata anche ribadita la necessità che i testi contrattuali sui quali confrontarsi siano inviati alle Organizzazioni Sindacali con adeguato anticipo per le opportune valutazioni in merito. 
Tra gli argomenti ancora in attesa di definizione si segnalano i tempi di vestizione per tutto il personale con divisa, servizio mensa e buono pasto, ferie, assenze per malattia e infortunio. 

Sulla base delle previsioni dell'Aran l’incremento economico medio a regime sarà di euro 136,00 euro lordi

Si è svolto nei giorni scorsi il terzo incontro all’Aran per il rinnovo del CCNL Funzioni Locali triennio 2022/2024. Il confronto ha avuto inizio con l'illustrazione da parte dell'Aran delle risorse economiche disponibili per gli adeguamenti contrattuali, confermando l’incremento dall'anno 2024 pari al 5,78%, calcolato sulla retribuzione media al 31/12/2021. Dall’incremento del 5,78% occorre eliminare oltre il 50%, in quanto già corrisposto a titolo di indennità di vacanza contrattuale rinforzata dal 01/01/2024. Per gli anni 2022 e 2023, invece, l’indennità di vacanza contrattuale copre interamente gli aumenti. 
Sulla base delle previsioni dell'Aran, l’incremento medio a regime sarà di 136,00 euro lordi, da dividere in sede di contrattazione tra lo stipendio tabellare ed il salario accessorio.
Dal punto di vista normativo è stata ribadita la disponibilità a lavorare alla stesura di un contratto normativo che migliori e dia ulteriori risposte alle problematiche emerse nell’attuale contratto vigente. Per tale motivo, è stata anche ribadita la necessità che i testi contrattuali sui quali confrontarsi siano inviati alle Organizzazioni Sindacali con adeguato anticipo per le opportune valutazioni in merito. 
Tra gli argomenti ancora in attesa di definizione si segnalano i tempi di vestizione per tutto il personale con divisa, servizio mensa e buono pasto, ferie, assenze per malattia e infortunio. 

Regime speciale lavoratori impatriati e indennità di partecipazione a tirocinio promosso dall’Università

L’Agenzia delle entrate si sofferma in materia di regime speciale per lavoratori impatriati fornendo chiarimenti sul caso di un soggetto residente all’estero iscritto a un master presso un’Università italiana che prevede nell’ambito dell’attività formativa un tirocinio per il quale è riconosciuta un’indennità di partecipazione (Agenzia delle entrate, risposta 15 luglio 2024, n. 152).

Per fruire del Regime speciale per lavoratori impatriati (articolo 16, D.Lgs. n. 147/2015) è necessario che il lavoratore:

  • trasferisca la residenza nel territorio dello Stato;

  • non sia stato residente in Italia nei due periodi d’imposta antecedenti al trasferimento e si impegni a risiedere in Italia per almeno 2 anni;

  • svolga l’attività lavorativa prevalentemente nel territorio italiano.

L’agevolazione è fruibile dai contribuenti per un quinquennio a decorrere dal periodo di imposta in cui trasferiscono la residenza fiscale in Italia e per i quattro periodi di imposta successivi.

 

Il suddetto articolo 16 del Decreto Internazionalizzazione è stato abrogato dall’articolo 5 del D.Lgs. 27 n. 209/2023 che sostituisce il regime previgente le cui disposizioni, tuttavia, continuano a trovare applicazione nei confronti dei contribuenti che hanno trasferito la residenza anagrafica in un comune del territorio italiano entro il 31 dicembre 2023.

 

Con la circolare n. 33/E/2020, l’Agenzia ha già precisato che sono agevolabili i redditi di lavoro dipendente e assimilati, i redditi di lavoro autonomo, che derivano dall’esercizio di arti e professioni di cui all’articolo 53 del TUIR, svolte sia in forma individuale che associata, prodotti nel territorio dello Stato, nonché i redditi di impresa prodotti dall’imprenditore individuale.

Per ciascuna categoria di reddito, sono agevolabili ai fini del regime speciale per lavoratori impatriati solo quelli derivanti da attività di lavoro svolte dal soggetto prevalentemente nel territorio italiano.

 

Sono da ritenersi, pertanto, escluse dall’agevolazione, in via generale, le somme che non sono corrisposte a fronte della prestazione di una ”attività lavorativa” svolta nel territorio dello Stato da parte del percipiente quali, ad esempio, le borse di studio corrisposte ai fini di studio o di addestramento professionale che non derivano da un rapporto di lavoro dipendente nei confronti del soggetto erogante.

Tali somme, ancorché comprese tra i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, sono comunque escluse dal regime speciale in quanto derivanti dallo svolgimento di attività formative e non dallo svolgimento di un’attività lavorativa.

 

Nel caso di specie, dunque, posto che l’istante non è rientrato in Italia per iniziare un’attività lavorativa ma per frequentare un master nel cui ambito sono previsti tirocini quali complemento della formazione accademica che non costituiscono rapporti di lavoro, non è possibile applicare il regime speciale per lavoratori impatriati.

L'Agenzia delle entrate si sofferma in materia di regime speciale per lavoratori impatriati fornendo chiarimenti sul caso di un soggetto residente all'estero iscritto a un master presso un'Università italiana che prevede nell'ambito dell'attività formativa un tirocinio per il quale è riconosciuta un'indennità di partecipazione (Agenzia delle entrate, risposta 15 luglio 2024, n. 152).

Per fruire del Regime speciale per lavoratori impatriati (articolo 16, D.Lgs. n. 147/2015) è necessario che il lavoratore:

  • trasferisca la residenza nel territorio dello Stato;

  • non sia stato residente in Italia nei due periodi d'imposta antecedenti al trasferimento e si impegni a risiedere in Italia per almeno 2 anni;

  • svolga l'attività lavorativa prevalentemente nel territorio italiano.

L'agevolazione è fruibile dai contribuenti per un quinquennio a decorrere dal periodo di imposta in cui trasferiscono la residenza fiscale in Italia e per i quattro periodi di imposta successivi.

 

Il suddetto articolo 16 del Decreto Internazionalizzazione è stato abrogato dall'articolo 5 del D.Lgs. 27 n. 209/2023 che sostituisce il regime previgente le cui disposizioni, tuttavia, continuano a trovare applicazione nei confronti dei contribuenti che hanno trasferito la residenza anagrafica in un comune del territorio italiano entro il 31 dicembre 2023.

 

Con la circolare n. 33/E/2020, l'Agenzia ha già precisato che sono agevolabili i redditi di lavoro dipendente e assimilati, i redditi di lavoro autonomo, che derivano dall'esercizio di arti e professioni di cui all'articolo 53 del TUIR, svolte sia in forma individuale che associata, prodotti nel territorio dello Stato, nonché i redditi di impresa prodotti dall'imprenditore individuale.

Per ciascuna categoria di reddito, sono agevolabili ai fini del regime speciale per lavoratori impatriati solo quelli derivanti da attività di lavoro svolte dal soggetto prevalentemente nel territorio italiano.

 

Sono da ritenersi, pertanto, escluse dall'agevolazione, in via generale, le somme che non sono corrisposte a fronte della prestazione di una ''attività lavorativa'' svolta nel territorio dello Stato da parte del percipiente quali, ad esempio, le borse di studio corrisposte ai fini di studio o di addestramento professionale che non derivano da un rapporto di lavoro dipendente nei confronti del soggetto erogante.

Tali somme, ancorché comprese tra i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, sono comunque escluse dal regime speciale in quanto derivanti dallo svolgimento di attività formative e non dallo svolgimento di un'attività lavorativa.

 

Nel caso di specie, dunque, posto che l'istante non è rientrato in Italia per iniziare un'attività lavorativa ma per frequentare un master nel cui ambito sono previsti tirocini quali complemento della formazione accademica che non costituiscono rapporti di lavoro, non è possibile applicare il regime speciale per lavoratori impatriati.